Oggi mi aspettava una giornata così: milanesina, appena aperta la finestra.
e va bene si, questa non è Milano ma NY…
La nebbietta bagnata che copriva la visuale dai piani alti, risparmiando solo primo e secondo piano, ma coprendoli di un velo surreale di panna “da giostra” (avete presente, quando andate alle giostre e sparano il fumo artificiale, no?)
Il cielo grigio su. E anche il cielo grigio giù. Quella luce da far venire il mal di testa in tempo zero e il mal di denti in seconda battuta.
I clacson di chi sono giorni che è in panico: per la pioggia, perchè è lunedì, perchè è martedi, perchè non è venerdi, perchè ci sono i bimbi da portare a scuola, c’è il mercato, c’è traffico, perchè non lo so nemmeno io perchè…
Oggi mi aspetta una giornata così, milanesina terribile. Su e giù per i mezzi pubblici, l’incubo della periferia che ti inghiotte e ti risputa a pezzi (SE ti risputa), le strade abbrutite, la non voglia di fare qualsiasi cosa che non sia vegetare, in casa. Eppure, si è costretti ad uscire.
oggi la giornata è anche e soprattutto così: milanesina stanca e indispettita.