Incontriamo oggi l’Autrice de “Anelli di Quercia” e ” Imperfetto Futuro”. Leggiamo cosa ci racconta nell’intervista a cura di Alessandro Noseda
Ci apre le porte della sua cucina Cristina Bergomi.
Benvenuti!
Buongiorno e grazie per l’invito! Non sapevo fossi appassionata anche di vini e cucina! Partiamo col piede giusto! Cosa prepari?
Sto preparando spaghetti con i lupini (un tipo di vongola).
Posso darti una mano? Intanto ci racconti chi sei e perché leggi e scrivi?
Certo, puoi cambiare l’acqua ai lupini ogni tanto per farli spurgare bene? Mi raccomando, ricordati che deve essere leggermente salata.
Cosa posso dirti di me? Iniziamo dalle basi. 40 anni, professoressa di lettere (la categoria più odiata dagli adolescenti). Vivo con un marito (l’articolo indeterminativo è voluto), tre figli dai 12 anni in giù, una gatta e un cane. Leggo da quando avevo cinque anni e Rodari è stato il mio primo amore letterario. Quando ho imparato a scrivere ho iniziato anche ad inventare storie. C’erano principesse, ovviamente, ma anche piante parlanti, matite salterine, verdure assassine. Mia madre ha pensato bene di tenere via i miei quaderni per consegnarli al mio analista, una volta cresciuta. Alla fine, dall’analista non ci sono andata, perché la scrittura è la mia psicanalisi preferita (e costa pure meno). Così, provando e riprovando, sono arrivata a scrivere Imperfetto Futuro, il mio romanzo d’esordio. Essendo un’ingenua pulzella, l’ho mandato a qualche casa editrice e dopo nemmeno un mese, sono stata contattata e pubblicata da una piccola casa editrice non a pagamento. Purtroppo, il problema delle piccole case editrici è la distribuzione. Così, una volta scaduto il contratto, ho deciso di ripubblicarmi come autrice indipendente. Nello stesso periodo ho pubblicato il mio secondo romanzo “Anelli di quercia”, che tratta un argomento molto delicato e spinoso: la violenza domestica.
Perché hai accettato di accordare un’intervista a Giallo e Cucina? È un Blog che segui?
Ho ricevuto una richiesta d’amicizia da Luca Mariani e sono venuta a conoscenza del blog. Mi piace l’impostazione e l’idea di abbinare la lettura alla cucina, così, eccomi qui.
I tuoi libri, come nasce l’idea?
Di notte. Le migliori idee mi vengono sempre la notte. Per questo la mattina ho sempre le occhiaie da panda. Dico sempre che dovrei trasferirmi in California, così il fuso orario sarebbe perfetto.
Dove scrivi? Hai un posto deputato dove ti trovi?
In cucina, in sala, in camera. Quando arriva l’ispirazione ogni posto è buono.
Carta e penna o direttamente al p.c.?
Direttamente al pc.
Preferisci il silenzio o ami musica di sottofondo?
Con tre figli in casa, il silenzio è un’utopia. Ho imparato ad affinare il mio orecchio selettivo. Ora riesco a scrivere anche con Peppa pig in sottofondo.
Quando scrivi segui una scaletta o ti fai guidare dalla storia?
Niente scaletta. Cambio idea troppe volte in corso d’opera, quindi mi lascio condurre dalla storia e dalla mia fantasia.
Quali sono state le maggiori difficoltà nella stesura?
Trovare il tempo. Tra lavoro, famiglia, casa, avrei bisogno di giornate di 48 ore.
Hai altri progetti letterari in divenire?
Sempre. Ho tre romanzi che sto portando avanti in contemporanea. Sono umorale quando scrivo e mi dedico al libro in base all’ispirazione del momento.
Descriviti come lettrice!
Sono una lettrice onnivora. Passo dai classici ai contemporanei. Sono compulsiva, nel senso che quando trovo un autore che mi piace, leggo tutto di lui. In questo momento sono innamorata di Michele Mari, quindi sto leggendo tutti i suoi libri.
Hai un genere preferito o spazi a seconda del momento, dello stato d’animo?
Spazio a seconda del momento e dello stato d’animo. Ho una vena horror/splatter, amo King e Lansdale. Mi piacciono molto i romanzi duri, privi di fronzoli letterari, tipo Trilogia della città di K, della Kristof.
Se devi regalarlo un libro come scegli?
Cerco di assecondare i gusti della persona, anche se non riesco a regalare libri che detesto. Se proprio viaggiamo su filoni diversi, regalo una gift card, così il ricevente può scegliere il libro che preferisce.
Un consiglio a chi ha una storia nel cassetto e non ha trovato ancora nessun editore interessato a pubblicarla?
Pazienza e costanza.
Ami la carta o apprezzi anche gli eBook?
Entrambi. Compro ebook per una questione di comodità e spazio, ma i libri che mi piacciono davvero li acquisto in cartaceo.
Ti piace presentare i tuoi libri al pubblico?
Sì, molto. Visto il lavoro che faccio, è più facile, per me, parlare in pubblico. Mi viene naturale.
Una domanda che non ti hanno mai fatto (e cui avresti voluto rispondere) e una che t’ha messo in difficoltà?
Di domande che non mi hanno ancora fatto, non me ne vengono in mente. Mi sono trovata in difficoltà quando mi è stato chiesto se “Anelli di Quercia” fosse autobiografico. Poiché, in parte lo è, non è stato facile ammetterlo.
Come consuetudine di Giallo e Cucina, ti chiediamo di chiudere con una ricetta ed una citazione!
Citazione: “Memento audere semper.” (Ricorda di osare sempre) di Gabriele D’Annunzio.
Per la ricetta, ti lascio quella degli spaghetti con i lupini che è una delle mie preferite.
Fai spurgare bene i lupini in acqua fredda leggermente salata. In una padella capiente fai rosolare uno spicchio d’aglio. Aggiungi i lupini, un bicchiere di vino bianco e copri per qualche minuto. Appena i lupini saranno tutti aperti, scopri la padella e falli cuocere ancora per un minuto.
Cuoci gli spaghetti (molto al dente) in abbondante acqua salata e, dopo averli scolati, mettili nella padella con i lupini, insieme ad un mestolo di acqua di cottura. Alla fine, aggiungi peperoncino e prezzemolo tritato. A tavola!
Per il vino, direi un Vermentino.