Nata in ricordo del violentissimo assassinio delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime domenicano di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne si celebra il 25 novembre di ogni anno dal 1999, anno in cui l’Onu, designandola, ha invitato governi, organizzazioni internazionali e ONG ad organizzare attività volte alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica su una piaga sociale e culturale che ancora oggi è necessario combattere. Violenza basata sul genere, quella contro le donne, è considerata una violazione dei diritti umani.
La violenza contro le donne. Esiste la violenza domestica, esercitata soprattutto nell’ambito familiare o nella cerchia di conoscenti, attraverso minacce, maltrattamenti fisici e/o psicologici, atteggiamenti persecutori (stalking), percosse, abusi sessuali, delitti d’onore, passionali, ed è quella di cui leggiamo maggiormente sui quotidiani, o che ci viene raccontata molte volte dai tg nazionali e morbosamente dai format televisivi pomeridiani, ma non è l’unica. Le bambine e le giovani adolescenti sono sottoposte più spesso all’incesto. Nei luoghi pubblici e/o sul posto di lavoro, le donne ricevono molestie più o meno gravi, ricatti sessuali, figli di una cultura maschilista che anche nei cosiddetti paesi democratici e occidentali fatica a sradicarsi. In molti paesi del mondo le ragazze sono tutt’oggi vittime di matrimoni coatti, matrimoni riparatori e costrette a schiavitù sessuale, mentre altre vengono indotte alla prostituzione e/o sono vittime di tratta. Le lesbiche, invece, sono vittime di quelli che vengono chiamati stupri correttivi. Nemmeno l’aborto selettivo e la mutilazione genetica, in alcuni paesi, cessano di esistere.
ph Casa delle donne Bologna
Femminicidi in Italia. Dall’inizio dell’anno al 16 novembre sono ottanta i femminicidi registrati in Italia, secondo le anticipazioni dei dati 2014 forniti all’Adnkronos dall’associazione Telefono Rosa. In tutto il 2013 si contarono 128 casi. Altri dati, forniti dalle volontarie della Casa delle donne di Bologna, centro antiviolenza aperto dal 1990, fanno emergere una situazione simile: da gennaio a fine ottobre sono state almeno sessanta le donne di nazionalità italiana tra i 24 anni e gli 80 uccise nel 2014, la maggior parte uccise dal marito, dal convivente, dal fidanzato o dall’ex compagno. Si aggiungono alla lista diciassette donne di nazionalità straniera (ucraine, rumene, albanesi o di altra origine) che sono state ammazzate in Italia.
Dove avvengono i femminicidi. La distribuzione geografica dei casi di femminicidio, spesso atto finale di una interminabile serie di violenze sulle vittime, tra cui il fenomeno dello stalking reiterato nel tempo, è abbastanza omogenea, con prevalenza comunque nel Nord Italia (32 episodi criminali). Il Centro ha registrato nell’anno in corso 23 casi di femminicidio, mentre 22 si sono verificati al Sud.
Le manifestazione organizzate per celebrare il 25 novembre. Tra manifestazioni, spettacoli e flash mob sono tanti gli eventi in tutta Italia in occasione della Giornate per l’eliminazione della violenza contro le donne. A Bologna è in corso da inizio novembre il Festival “La violenza illustrata”, promosso dalla Casa delle donne di Bologna, che, insieme ad altre associazioni martedì prossimo parteciperà ad un grande corteo nel capoluogo emiliano per dire NO ad ogni forma di violenza. La manifestazione partirà, alle ore 18, da piazza XX settembre e arriverà a piazza del Nettuno. A Roma, Telefono Rosa ha organizzato una giornata all’auditorium Parco della Musica insieme a 2.500 ragazzi provenienti da ben 43 scuole di tutta Italia. L’evento, dal titolo “Le donne, un filo che unisce mondi e culture diverse”, vedrà sul palco, nella sala Santa Cecilia dell’Auditorium, alternarsi davanti agli studenti diverse personalità del mondo della politica e dello spettacolo. Insieme alla presidente della storica associazione Gabriella Carnieri Moscatelli, interverranno tra gli altri la ministra Maria Carmela Lanzetta, Don Ciotti, la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli, Roberta Agostini (Pd), Monica Cirinnà (Pd), Bianca Berlinguer, Susan Dabbous e Paolo Calabresi. Il programma è arricchito dalla presenza di artiste che hanno dato vita ad un progetto musicale e discografico contro la violenza, ideato e prodotto dalla Narciso Records di Carmen Consoli: le “Malmaritate”.
L’idea è quella di affidare alla musica e all’arte più in generale, un messaggio di forza e coraggio che le donne vittime di violenza devono trovare dentro loro stesse e in una società civile sensibile che dovrebbe essere pronta a sostenerle.