Oggi si celebra la Giornata internazionale per i diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, giorno in cui, nel 1989, viene redatta la Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia.
Da quando si può parlare di bambino e potrà godere dei propri diritti dalla nascita o dal concepimento? Credo che questa distinzione, per quanto importante, sia superflua perché dal momento del concepimento è vivo, è vita ed inizia ad avere i diritti di umano, oltre che quelli di bambino.
Una volta nato dovrà essere seguito nell’infanzia, nella crescita, per garantirgli le migliori condizioni che possano favorire il suo sviluppo. Dovrà essere guardato, ascoltato, dovrà sentire l’amore almeno tra le pareti di casa perché ci penserà poi la vita a fargli capire il mondo.
Dovrà sentirsi libero di esprimere i propri pensieri senza pressioni, senza intimidazioni. Dovrà potersi fidare dei genitori e credere nel Dio che vuole.
Invece troppo spesso i diritti di un bambino vengono soffocati dai soprusi degli adulti, dalle loro sporche convinzioni, dai loro luridi ideali, dai loro malvagi sotterfugi. Diventano merce di scambio, oggetto di ricatto per raggiungere un obiettivo, vengono annullati nella loro identità.
Lo si vede nelle strazianti immagini che giungono da Israele dove una stupida guerra miete vittime non solo militari ma anche civili tra cui innocenti bambini, massacrati, trucidati e lasciati a terra senza vita, nel punto in cui poco prima stavano giocando.
Lo si vede nelle nazioni africane dove i bambini vengono acquistati o prelevati con la forza, vengono addestrati all’uso delle armi e mandati a combattere con la scusa che “i bambini riescono a non avere pietà”.
Lo si vede nei paesi dell’Est o nel Sud America dove ai bambini viene negato il diritto al gioco in nome di un più importante sviluppo economico.
Lo si vede anche da noi, quando la Polizia interviene brutalmente per strappare un figlio dalla tutela della madre senza che il bambino possa esprimere la sua preferenza.
Lo si vede sempre, lo si vede troppo.
Io non vorrei che oggi il mondo si accorgesse dei bambini. Vorrei che ogni oggi venisse fatto.Vorrei che questi uomini e donne, magari genitori, che sono stati a loro volta bambini, avessero un piccolo barlume di lucidità, di buon senso, di umanità e non dimenticassero che ogni guerra, ogni battaglia, ogni violenza che coinvolge un bambino cancella un po’ di futuro.