Oggi vorrei che ascoltaste. Ci sono un sacco di immagini, fotografie, testimonianze, poesie, racconti, parole vive che sono però sempre lì lì sul punto di perdersi in un'eco lontana. E a volte per capire certe cose basta meno. E a volte serve anche il silenzio, certo, non un silenzio qualunque, quello di quando ci si ferma e si cerca di riprendere fiato.
Sono rimasta colpita dal lavoro di Francesco Lotoro, pianista e direttore d'orchestra, che ha raccolto e studiato la produzione musicale delle persone rinchiuse nei campi di sterminio nazisti. È una raccolta encoclopedica che effettivamente racconta tanto e credo riesca a toccare corde che la nostra razionalità può solo sfiorare. Non mi sento di aggiungere altro, ascoltate
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