Non so quanto i Ministri delle Politiche Agricole che si succedono come le stagioni, sappiano di agricoltura ma è importante quello che dicono (con la speranza che i dirigenti siano stabili!). L’ultimo , il “responsabile” Saverio Romano ha ripreso con maggior forza del precedente il discorso OGM, ecco qua la sua dichiarazione.
”Il no agli Ogm -ha continuato il ministro- significa radicare la qualità solo italiana, difendere i produttori e i consumatori. La nostra battaglia subito sarà per far comprendere ai consumatori che cosa c’è in etichetta: va impresso a chiare lettere perché il prodotto italiano va difeso non solo per i consumatori italiani ma anche per quelli esteri che altrimenti, scusate il termine, comprano porcherie”.
Diciamo che almeno nel linguaggio è popolare, la parola “porcherie” è comprensibile. Le porcherie a volte sono anche le leggi, incomprensibili, ingarbugliate, fatte , niente affatto per i consumatori. Consumatori che devono essere: formati, colti, ricchi, aggiornati , ah dimenticavo con buona vista, in quanto l’etichette sono scritte in tutte le lingue e in caratteri lillipuziani.
Vorrei che il mangiare però non diventasse un lusso ma che si potesse acquistare sempre più spesso dall’imprenditore agricolo, magari attraverso i Gruppi di acquisto solidale, in vendita diretta, nei mercatini, ad una condizione : che si instauri un rapporto di fiducia, che vi sia il giusto prezzo e non sia solo marketing, perchè ci deve essere pure il controllo che quel prodotto è locale, biologico o convenzionale, fatto dal lavoro di quel contadino …amico mio. Allora W il made in Italy!!