Al Teatro Concordia di Montecastello di Vibio (PG) sabato 14 aprile alle ore 21,30 va in scena "Oibò sono morto" di e con Giovanna Mori e Jacob Olesen. L'opera si avvale della collaborazione artistica di Giovanni Calò e di Mario Guiducci, con Luca Febbraro al disegno luci. Il Teatro, vero gioiello artistico architettonico dotato di una perfetta acustica, è una delle mete più curiose dell'Umbria. Unico nel suo genere per la perfezione dei particolari, venne inaugurato nel 1808 e conta 99 posti tra palchi e platea. Fu costruito "a misura del suo paese" dalle nove famiglie più in vista per sancire attraverso la cultura una rinnovata concordia. All'interno il teatro è impreziosito dagli affreschi del perugino Luigi Agretti, che li realizzò ad appena quattordici anni. Il piccolo teatro riproduce in miniatura i grandi teatri italiani ed europei del XVIII e XIX secolo.
Lo spettacolo:
Liberamente tratto da due romanzi scandinavi di Jan Friedegard e Arto Paasilinna,
Oibò sono morto racconta di cosa succede quando "la signora morte" ci viene a prendere, di cosa succede dopo, di cosa c'è nell'aldilà.
In Oibò i due attori si scontrano e si confrontano immaginando un luogo di passaggio tra la vita terrena e l'eternità assoluta. Una specie di "non dove" dove le anime passano e soggiornano prima di andare, dove non so, nel luogo del mistero assoluto. Luogo dal quale non si può tornare indietro, dove non si ha più né freddo né caldo, né fame né bisogno di andare dal parrucchiere, ma dove ancora si provano passioni, sentimenti e curiosità.
C'è un uomo. Cammina per strada. E lì sta passando una donna. L'uomo si volta a guardarla. Passa una macchina, lo investe, l'uomo muore. La sua anima lascia il corpo e si mette a guardare quello che succede. Il trambusto intorno a lui, l'ambulanza, l'ospedale.
Poi c'è una donna in ospedale. Intorno a Lei i parenti che cercano di trattenerla con il loro amore. E l'anima dell'uomo la vede e si innamora. E allora si mette ad aspettare. Finalmente per lui, purtroppo per lei, eccola che arriva. Comincia così una storia d'amore. Senza paura di retorica, la storia di due anime. Anime che guardano al loro passato con stupore e struggimento e al loro futuro senza possibilità di costruzione, ma intanto "vivono" quel presente.
Oibò sono morto è una riflessione sul senso della vita. Sul superamento della paura attraverso la fede. Fede nella vita, nell'uomo, nella curiosità e nell'incontro.
Biglietti: Interi € 18,00 - Ridotti € 13,00 da acquistare anche on line nel sito www.teatropiccolo.it