Magazine Poesie

Olga Celuch

Da Paolo Statuti

Poesie di Olga Celuch

Ossessione

Fotografo…

Incido…

Taglio…

Incollo…

Disegno…

Scrivo…

Devo fermare il tempo!

Voglio immortalare il mondo!

Devo imprigionare le emozioni!

Per liberare me stessa…

(gennaio 2003, Varsavia)

Pensieri

Pensieri instancabili

mi galoppano per la testa

Qualcuno insegni

ai cavalli

a dormire sdraiati

e ai miei pensieri

a riposare

nell’oscurità

della notte irriflessiva…

(febbraio 2003, Varsavia)

Sognando un fiore

Mi addormento

accogliendo sulle mie

le tue labbra

che non mi hanno baciata mai!

Chiudo gli occhi…

disegnando ogni tuo sguardo

che si posa su di me leggero.

Sogno un fiore sbocciarmi dentro

che non sarai tu a cogliere…

(febbraio 2003, Varsavia)

Il gelo

 

La notte profuma di neve

Il gelo posa le stelle

sul vetro…

Che cosa mi scriverai oggi

col magico codice

del silenzio?

 

(gennaio 2003, Varsavia)

 

Il domatore di emozioni

 

Per scrivere poesia

bisogna vivere…

bisogna essere…

   anormali?

    squilibrati?

   estremamente felici!

   patologicamente infelici!

Annegare nei dubbi!

 

Soffocare nelle passioni!

Bisogna vivere!

Bisogna essere…

   privi d’un naturale

   domatore di emozioni

   cerco

   con urgenza

   la normalità!

 

(agosto 2007, Varsavia)

 

 

 

 

 

A Olga ho dedicato questa mia poesia

 

Il vecchio albero e il fiore

   A Olga

Vedi, cara?

La mia corteccia è già crepata

come argilla arsa dal sole,

il sole che ho tanto amato

pur essendomi così lontano…

Nella mia lunga vita

ho visto tanti fiori

intorno a me,

ma non tutti mi apprezzavano,

non tutti mi amavano,

e nessuno era come te

che senti tra i rami

il mio cuore pulsare

e vedi con le foglie

i miei versi vibrare.

Ti ringrazio,

come la vela ringrazia il vento

che ancora la spinge sull’onda

verso l’ultima sponda.

 

 

 

 

 

    

Olga Celuch

Olga Celuch

Olga Celuch in un ricordo di Paolo Statuti. 

Questa poetessa esuberante, bella e sensibile, che prometteva molto è prematuramente scomparsa a Varsavia il 5 giugno 2010, stroncata da un male incurabile. Era nata nella stessa città il 7 gennaio 1980. Eravamo molto amici, veri amici, la nostra era un’amicizia fondata soprattutto sulla poesia e sulla pittura. Conservo di Lei un bellissimo ricordo.

Nel 2010 nel numero 78 della rivista polacca “Poesia oggi” sono apparse 12 poesie di Olga con un breve commento firmato da Daniel Zych. Eccolo nella mia traduzione: “Cos’è la poesia di Olga Celuch?… Forse un modo di rivelare la sensibilità e la capacità di meditare sul mondo? Più di tutto mi piacciono le sue miniature, che definirei flash poetici. Sono brevi lampi che illuminano la realtà, attimi di riflessione sulle stranezze del mondo, sui suoi misteri, sui sentimenti. E’ una poesia insolitamente emotiva, la poetessa assorbe il mondo sensualmente e lo vive in modo molto affettivo. In modo originale rivela anzitutto il fenomeno dell’amore. Ed è sorprendente che lo faccia non solo nella lingua polacca, ma anche in quella italiana”.

Aggiungo qui che Olga conosceva molto bene la nostra lingua per aver trascorso diversi anni in Italia frequentando la scuola italiana.

Sempre nel 2010 la casa editrice “Wydawnictwo Książkowe IBIS” ha pubblicato la sua prima e ultima raccolta di poesie intitolata “Raccontami di te…”

(c)

Paolo Statuti

http://musashop.wordpress.com/



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