Cognata di Innocenzo X ed artefice della sua ascesa al soglio, Donna Olimpia Phamphilj, nata Olimpia Maidalchini, per il popolo La Pimpaccia de Piazza Navona o la "papessa", si fece costruire dal papa cognato (i maligni dicono amante) il fastoso palazzo di Piazza Navona.
Per lei fu creato il famoso detto " chi dice donna dice danno".
Donna avida e di sfrenata ambizione, Olimpia "regnò" sulla Roma del '600 durante il pontificato di Innocenzo X dedicando le proprie energie ad aumentare il lustro e il potere dei Pamphilj e accumulando favolose ricchezze con mezzi spregiudicati.
Dicono le storie che, arrivata la notizia di Innocenzo ormai in fin di vita, si sia precipitata nei suoi appartamenti come una furia arrivando a trafugare due casse d'oro da sotto il letto del pontefice morente.
Il cadavere del papa restò sul letto per veri giorni perché nessuno si prese la cura di seppellirlo, e quando dalla Curia fu fatta a Donna olimpia la richiesta di provvedere alla sepoltura, lei rispose di non averne le possibilità perché era una "povera vedova".
Il successore di Innocenzo, Alessandro VII, la cacciò da Roma seguendo i desideri del popolo che la odiava. La fece processare per appropriazione indebita e fu condannata a restituire tutto quanto aveva sottratto allo Stato, ma Olimpia anche stavolta la fece franca: morì poco dopo di peste nella sua villa di San Martino al Cimino.
immagine di Teoderica