Un po’ ce lo si aspettava sin dall’inizio del torneo, Team USA e Spagna erano considerate da tutti le due squadre favorite a raggiungere la finale di Londra 2012 e così è stato. Se per gli Stati Uniti, però, il percorso è stato netto, con solo una partita combattuta contro la Lituania, la Spagna ha fatto molta più fatica, perdendo due volte nel girone (contro Russia e forse volutamente con il Brasile) e rischiando sia ai quarti sia in semifinale.
La finale 1°/2° posto si giocherà domani pomeriggio ore 16:00 italiane, mentre quella per il 3°/4° posto sempre domani alle ore 11:00 del mattino.
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LE SEMIFINALI
La prima ad andare in scena è stata Russia-Spagna, una partita combattutissima in cui le Furie Rosse si sono trovate sull’orlo del baratro, ma sono state bravissime a riprendersi. Un primo quarto a punteggio bassissimo ha visto la squadra di coach Blatt stare davanti dimostrando personalità, e quando, nei secondi dieci minuti, il parziale russo propiziato da Kaun (13) e Ponkrashov (10) si è allargato arrivando fino al +9 per andare negli spogliatoi, la cose sembravano mettersi male per gli spagnoli. Coach Scariolo però è stato bravissimo, ha dato una svegliata ai suoi, ha messo in panchina chi gli stava dando meno per far spazio a qualche seconda linea con più voglia ed ha girato la partita. Il 26-15 di parziale del terzo quarto, con un paio di triple segnate da Calderon (14 punti alla fine), ha riequilibrato il punteggio, ma la differenza l’ha fatta l’intensità difensiva spagnola negli ultimo tempo: la Russia è stata tenuta ad appena 13 punti segnati, tante palle perse e molta confusione, mentre dall’altra parte l’energia e la classe dei top player (Pau Gasol nullo all’inizio ha chiuso con la doppia-doppia da 16+12) hanno creato il solco definitivo per il 67-59.
In serata è stata giocata un’altra sfida di grandissimo fascino, con due squadre che di certo non si amano anche se si rispettano enormemente. Team USA ha giocato con una grande intensità sin dall’inizio, l’Argentina ha risposto colpo su colpo fino al terzo quarto, quando il break statunitense è stato devastante.Tanto per far capire che aria tira, Bryant (13 in tutto) nella prima metà del quarto segna 11 punti ma con Scola e Ginobili gli argentini riescono a restare a contatto chiudendo sotto 24-19; nel secondo quarto la musica non cambia, i sudamericani ci provano, giocano il loro miglior basket, trovano un Delfino ispirato dalla lunga distanza (15 alla fine), ma questa volta è LeBron James (18+7+7) a prendere in mano la partita e trascinare i suoi con tutte giocate vicino al ferro.
Il terzo quarto è il regno invece di Kevin Durant (miglior marcatore a 19) che segna 4 triple pressochè consecutive mettendo in ginocchio gli avversari che non ne hanno più per rispondere. Il parziale dice 27-17 e mette di fatto fine alla gara. Gli ultimi dieci minuti sono garbage time in cui Team Usa segna 9 triple (4 consecutive di Carmelo Anthony) e l’Argentina fa riposare i suoi leader per la finalina di domenica mattina, per un finale che recita 109-83.