Per non perdersi nella nuova invasione di cables wikileaks. La bussola della questione dei rapporti Italia-Usa-Russia
Lo avevamo detto, potremmo tranquillamente dire e, scusate se lo ritenete infantile, lo diciamo. Perchè raccogliendo le migliori letture della situazione internazionale e nazionale, le migliori analisi portate avanti grazie soprattutto all’approccio geopolitico avevamo capito prima di molti il vero oggetto del contendere.
Lo avevamo scritto per esempio già nel 2005 quando si parlava di un’ala sinistra del mondialismo che seguiva le direttive di Washington e lavorava contro la sovranità europea, lo avevamo ribadito nel 2009 parlando degli Stati Uniti, il gasdotto South Stream, Berlusconi e la sinistra, soffermandoci poi su Guzzanti, lo Hudson Institute, il South Stream e la politica italiana il tutto per sottolineare ancora una volta il “complotto” contro la sovranità del nostro continente eurasiatico. Anche la lettura del blog degli amici-alleati di “Conflitti e Strategie” ci ha tenuto negli anni costantemente sulla giusta strada, dato che il suo principale animatore, il Prof. La Grassa già nel 1994 parlava in un suo libro del progetto di svendita della sovranità italiana dietro “mani pulite”. Svendita che è pure proseguita negli anni fino ad oggi, come puntualmente abbiamo segnalato, per sottolineare il triste destino della “colonia Italia”.
Oggi i files ufficiali della diplomazia Usa confermano tutto: gli Stati Uniti ancora e ancora cercano di pilotare la nostra sovranità, e tentano di minare i rapporti fertili ed amichevoli fra gli Stati mediterranei ed eurasiatici; rapporti fondamentali per il benessere e la libertà dei popoli di tutto il continente, quindi anche della nostra Italia, ma anche di Russia, Libia, Iran e tutti gli altri vicini.
Confermano tutto il danno quindi, ma rappresentano anche una beffa. E non solo perchè fino a pochi giorni fa eravamo in pochi a parlare di gasdotti, South Stream e sovranità, ma perchè anche con le cose scritte nero su bianco, l’informazione viene ancora una volta pilotata. E fa quindi benissimo Daniele Scalea sul sito della rivista di studi geopolitici Eurasia a sottolineare cosa si trova scritto in certi documenti, incredibilmente gli stessi citati per parlare dei festini e dello stato di salute del premier e totalmente ignorati quando contengono le prove dell’ingerenza statunitense sulla nostra politica interna ed internazionale; citiamo Scalea:
[...]Ma gli USA non sono certo intenzionati a guardare senz’agire. La parte più interessante del documento è proprio quella dove si descrivono le contromisure che Spogli sta mettendo in atto – ma stranamente è anche la porzione di testo meno citata dalla stampa italiana. L’Ambasciata afferma d’essersi impegnata in colloqui con esponenti politici interni ed esterni al Governo, col fine esplicito di creare, soprattutto all’interno del suo partito, una corrente ostile alla russofilia di Berlusconi. Inoltre, non meglio precisati “pensatoi” sono stati ingaggiati per costruire una corrente d’opinione pubblica ostile alla Russia e, si compiace Spogli, «lo sforzo sembra che stia pagando». L’opposizione si è subito regolata, impegnandosi nella critica del rapporto di Berlusconi con Putin, e taluni membri del PDL si sono rivolti privatamente ad un’ambasciata straniera – ovviamente quella degli USA – «per contrastare l’infatuazione di Berlusconi per la Russia».
Incredibilmente sul documento citato si dichiarano chiaramente gli sforzi della diplomazia usa nel pilotare parte della maggioranza (i finiani?) e dell’opposizione verso un indebolimento del governo italiano, proprio per evitare che gli interessi legittimi di Italia e Russia possano disturbare quelli di dominio dell’Eurasia degli Stati Uniti.
Ma purtroppo a quanto pare continua la disinformazione e si cerca il più possibile di nascondere la verità, sebbene per lor signori diventa sempre più difficile, visto che ormai tutto il mondo sta leggendo le note ufficiali nord-americane; potranno provare ancora a mischiare le carte depistando l’informazione, così come fecero per i viaggi di Berlusconi , ma ormai diventa sempre più evidente che l’occupazione militare dell’Italia comporta direttamente un’influenza interna degli Usa. E questa influenza, sebbene vogliano farci credere che è giusta e decente è in realtà opposta ai nostri interessi di italiani, europei ed eurasiatici. Si tranquillizzino fra l’altro quelli che vedono in questo discorso un appoggio ideologico alla figura di Berlusconi: quello che ci interessa è la tutela dei rapporti con la Russia (portati avanti attraverso le migliori aziende quasi-statali italiane) e nessun’altra cosa; la sovranità, il benessere nostro e degli altri e non il dominio globale statunitense unico obbiettivo di chi vuole dividere l’Eurasia.
Oltre il danno la beffa insomma, ma la situazione è ormai molto fluida e i nodi vengono velocemente al pettine. Cerchiamo di continuare a vederci chiaro, perchè è attraverso il nostro impegno civico che passa un futuro di libertà e sovranità di tutti i popoli dell’Eurasia, primo fra i quali, scusate un minimo di egoismo, il nostro.
di M. P. – www.cpeurasia.eu
Questo articolo è pensato come contenitore di collegamenti verso articoli che hanno trattato adeguatamente la questione; mi scuso in anticipo se non è stato segnalato qualche articolo fondamentale (molti ne saranno sfuggiti) e quindi se lo ritenete opportuno segnalatelo e verrà aggiunto.
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