Nicoletta Elmi (Roma, 13 febbraio 1964) è una ex attrice italiana. Figlia di Mario Elmi, fratello della conduttrice televisiva Maria Giovanna, inizia il suo percorso artistico come modella bambina per alcune riviste specializzate nel settore. Al termine degli anni ’60, dopo una brevissima apparizione nel film drammatico Le sorelle (1969) di Roberto Malenotti, viene scritturata dalla società di produzione Mondial Te.Fi. per il musicarello Il suo nome è Donna Rosa (1969), diretto da Ettore Maria Fizzarotti e interpretato dal noto duo musicale Al Bano Carrisi e Romina Power. Il film, forte della presenza dei suddetti, incassa più di un milione di lire ai botteghini, portando la Titanus a distribuirne un seguito, Mezzanotte d’amore (1970), nel quale ritroviamo sia Fizzarotti che il cast di attori al completo, fra cui la Elmi stessa. Dopo aver preso parte, seppur per poche inquadrature, all’opera di Luchino Visconti Morte a Venezia (1971) entra nella storia della televisione italiana per alcune serie di caroselli televisivi che reclamizzano la macchina fotografica Polaroid (1969, 1970, 1971, 1972, 1973) e la carne in scatola Simmenthal (1971, 1972). La Elmi viene quindi notata dal grande regista Mario Bava, il quale la prende con sé per Reazione a catena (aka Ecologia del delitto) (1971), film thriller che anticipa di circa dieci anni alcune tematiche slasher care al cinema di genere d’oltreoceano. La Elmi convince appieno il regista romano, il quale la richiama per il successivo Gli orrori del castello di Norimberga (1972). Seguie l’esperienza in Chi l’ha vista morire? (1972), diretto da Aldo Lado. Dopo una breve parentesi nel western con il misconosciuto Sotto a chi tocca! (1972) di Gianfranco Parolini e nel grottesco Io e lui (1973) di Luciano Salce, la Elmi ritorna all’horror con Il mostro è in tavola… Barone Frankenstein (1973), prima pellicola girata in Italia dallo statunitense Paul Morrissey. Seguono interpretazioni di maggior rilievo per le pellicole Le orme (1974) di Luigi Bazzoni e Il medaglione insanguinato (Perché?!) (1975) di Massimo Dallamano. La consacrazione giunge proprio nel 1975, anno di uscita del film Profondo rosso di Dario Argento, opera per la quale la Elmi torna al ruolo sfuggevole che Mario Bava le assegnò a inizio carriera. Infine, prima di abbandonare momentaneamente le scene, partecipa al film storico La linea del fiume (1976) di Aldo Scavarda. Nel 1984, dopo aver tentato la carriera sportiva nella pallacanestro, fa il suo ritorno sugli schermi con le commedie Amarsi un po’…, diretta da Carlo Vanzina, e Windsurf – Il vento nelle mani, opera prima del figlio e fratello d’arte Claudio Risi. L’anno successivo, viene nuovamente ingaggiata da Dario Argento (in questo caso in veste di produttore) per partecipare a quello che sarà il suo ultimo film horror, Dèmoni (1985), diretto da Lamberto Bava, quest’ultimo già incontrato durante il periodo di collaborazione con il padre Mario. A ridosso della seconda metà degli anni ’80, Carlo ed Enrico Vanzina le propongono il ruolo che la renderà nota al pubblico, ossia quello di Benedetta Valentini, l’intellettuale dark de I ragazzi della 3 C (1987). Diretta da Claudio Risi la serie TV ottiene un notevole successo di ascolti, convincendo i Vanzina a trarne una seconda stagione, trasmessa l’anno seguente. La terza e ultima serie, prodotta da Claudio Bonivento, vede la dipartita di molti attori, tra i quali la stessa Elmi.
Agli inizi degli anni ’90 Nicoletta Elmi abbandona, in via definitiva, la carriera professionale di attrice, trasferendosi a Milano e specializzandosi come logopedista.
FONTE: Wikipedia
Magazine Cinema
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