Pubblicato mercoledì 23 gennaio 2008
il 23 dicembre scorso, giusto un mese fà, moriva all'età di 82 anni Oscar Peterson, uno straordinario musicista che ha attraversato più di mezzo secolo di storia del jazz al di fuori degli schemi, delle mode, delle categorizzazioni, lasciandoci un eccezionale patrimonio di registrazioni e filmati che certificano le sue sbalorditive capacità artisitiche e tecniche.
La mia ammirazione nei suoi confronti risale ad anni lontani; ricordo di averlo ascoltato una sera dal vivo e di esserne rimasto incantato. Dopo il concerto ebbi modo di recarmi dietro le quinte per salutarlo e scambiare con lui qualche battuta. Era un omone sorridente, sereno, disponibile, senza atteggiamenti divistici. Da allora ho seguito sempre il suo lavoro con attenzione ed interesse, anche quando la critica militante, che inneggiava ai vari Cecil Taylor, diceva che la sua musica era virtuosismo senz'anima e non jazz.Per rendergli un doveroso omaggio ho scelto alcuni video che ce lo mostrano in tempi diversi in tutta la sua straordinaria vitalità. Il primo è del 1958 con il suo storico trio (Ray Brown al basso, Herb Ellis alla chitarra) in A Gal of CalicoOltre ad esssere un grande solista è stato anche un eccellente accompagnatore, una "spalla" straordinaria. I suoi dischi con Louis Armstrong e Ella Fitzgerald, con Lester Young, con Billie Holiday, con Ben Webster, ecc. sono dei gioielli ancora oggi insuperati.Il video seguente del 1973 ce lo mostra ancora in trio (N-H. O. Pedersen al basso, Tony Inzalaco alla batteria) nella veste di spalla di Ben Webster, una delle voci più sensuali e sofisticate, che ci propone due dei suoi cavalli di battaglia del periodo ellingtoniano, la soave ballad I Got It Bad (and That Ain't Good) ed il vivace Perdido
Concludiamo questa carrellata con un video del 2004, (dopo l'ictus che nel 1993 gli aveva fatto perder l'uso della mano sinistra) dove pur suonando praticamente con una sola mano riesce a coinvolgerci e commuoverci.