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Omaggio a Pina Bausch

Creato il 29 giugno 2011 da Almacattleya

Due anni fa in questi giorni il mondo piangeva la morte di Michael Jackson e così pochi si accorsero che un altro artista se n'era andato: la danzatrice e coreografa tedesca Pina Bausch.
Omaggio a Pina Bausch
Non m'intendo di danza però mi affascinava il suo modo di stare sul palcoscenico. Infatti lei negli anni '70 approdò alTanzetheater ovvero Teatro-danza. Si tratta di un modo diverso di vedere il balletto staccandosi dalla tradizione e attingendo alla danza contemporanea, danza libera, mimo e anche cabaret a volte.E' questa una delle contaminazioni che ha visto il Novecento come un periodo fiorente, un periodo in cui si sperimentavano nuove arti, ma mentre alcune di queste contaminazioni prevedevano un uso della tecnologia (in un certo senso la tecnologia ha contribuito al fiorire di alcune arti), nel Teatro-danza si cercava una dimensione più libera del balletto e anche più selvaggia e proprio in questo si può ricordare di due altre grandi danzatrici, Isadora Duncan e Marta Graham che rifiutarono i dettami rigidi della danza classica, si spogliò di ogni orpello dando così vita a quella che sarebbe poi diventata la danza moderna.
Omaggio a Pina Bausch
Omaggio a Pina Bausch
Omaggio a Pina Bausch
Qui per maggiori informazioni sulla sua vita
Alcuni dei suoi spettacoli:


Pina Bausch ha partecipato anche a dei film.Federico Fellini l'ha voluta nel film E la nave va, un film omaggio a Maria Callas, per la parte della principessa cieca Lherimia

E Pedro Almodovar l'ha voluta per il film Parla con lei

(si vede un frammento all'inizio del video)
Diresse anche un film nel 1989 che s'intitola Il lamento dell'imperatrice

Inoltre Wim Wenders, ipnotizzato dalla sua danza, preparò un film in 3D per lei, ma Pina Bausch morì prima della fine delle riprese.Così questo film, che partecipò anche alla Berlinale 61 (cioè di quest'anno) in concorso, divenne alla fine un memoriale, un testamento.Il film s'intitola semplicemente Pina

Balliamo, balliamo altrimenti saremmo persi.
(Pina Bausch)


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