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omaggio alla geotrogologia

Creato il 28 febbraio 2011 da Luci

premessa:

SASSA: plurale di sasso. in lucchesia, in virtù delle nostre nobili e antiche origini, usiamo ancora il neutro plurale latino in “a”.

esempio:

una pera, du’ pera

a volte, invece, il plurale prende la stessa desinenza del singolare:

una mano, le mano” (ma esistono anche “le mane”). “lavati le mano!”

il plurale di sasso è, nella campagna lucchese, “le sassa”.

“sassa” rende anche di più l’idea della possenza del sasso e della loro pericolosità.

“a gesù ni tiravin le sassa” tanto per intendersi.

“han le teste dure come le sassa!”

eccetera.

io ho sempre avuto una grande passione per le sassa, ma a stare sempre insieme a un geotrogolo ci si trova davanti a momenti eterni del tipo:

“guarda che bella questa chiesetta su questo colle”

“secondo te è di calcare massiccio o maiolico (*)?”

“secondo me maiolico”

“ma no! non si vede la frattura concoide!”

“sì, si vede, solo che è erosa!”

“no luci, è massiccio”

“maiolico”

“massiccio”

“maiolico”

“massiccio”

“maiolico”

e così ho deciso che per sfoggiare tutta la mia sapienza sulle sassa ora vi spiattello qui “la tassonomia delle sassa, ovvero: come sopravvivere al marito geotrogolo”.

allora partiamo.

le sassa si dividono in alcuni gruppi principali:

sassa grosse, sassa piccine, sassa medie e sassa che non si possono spostare.

fanno parte delle sassa grosse:

i ccotani di fiume, le sassa dell’aiole, le sassa che ci si possono fare le strade, le sassa che sono in fondo ai monti, le sassa del mio giardino dell’asilo che erano parecchio grossi, sassa che si possono accarezzare, sassa che ci puoi sedere durante un picnic, sassa che si possono abbracciare.

fanno parte delle sassa piccine:

le sassa che si possono mettere in tasca, le sassa da tirare, le sassa che rimbalzano sull’acqua, le sassa che ni si tira un calcio per la strada e scatta la partitella, le sassa che si portano da un posto lontano, le sassa sudicie, le sassa che suonano se le sbatti insieme, le sassa del ghiaino di merda, le sassa del ghiaino di merda che non ci puoi giocare che lo spargi e allora che ce l’hai a fare, le sassa del ghiaino di merda che se ci caschi con la bici ti entra nel ginocchio, le sassa che ci scrivi sopra il nome di un amico, le sassa verdi, le sassa grigie, le sassa rosa e le sassa marroni, le sassa della spiaggia di capo pero all’isola d’elba, il sassolino nella scarpa ahi, il sassolino per rifarsi la bocca e la conseguente maTonata. (2*)

fanno parte delle sassa medie:

sassa che assomigliano a qualcosa, sassa che le metti una sull’altra, sassa da muretto a secco, sassa che ci metti sotto l’ascuigamano quando al mare tira vento, sassa che ci batti un piede, sassa lisce, sassa ruvide, sassa tonde, sassa  sassa lungo il sentiero per arrivare alle tre cime di lavaredo, sassa che con un altro sasso ci rompi i ppinoli, sassa che ci fai le colline del presepe.

sassa che non si possono spostare:

le tre cime di lavaredo e le dolomiti tutte, le alpi apuane, il david di michelangelo, il grand canyon, i menhir di obelix, il sasso di mura romane dietro alla chiesina della rosa, le sassa che ho visto una volta in irlanda.

(*) il rompisassa che ho sposato fa notare, in SPREGIO assoluto dell’italiano, che si dice “calcare maiolicA”. forse è come “le sassA”.

(2*) leggenda lucchese che narra che un tizio con la bocca stortissima un giorno entrando in un bar abbia ordinato: “ce l’ha un sassolino (liquore all’anice) per rifarmi la bocca?” e l’oste: “ci voRebbe ma una maTonata!”


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