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Omeopatia, gli aiuti nell'allattamento

Creato il 24 gennaio 2014 da Informasalus @informasalus
CATEGORIE: Infanzia , Salute
allattamento
Tutte le madri dovrebbero avere accesso a un sostegno qualificato per iniziare e mantenere l’allattamento

Verso la fine degli anni ‘80 OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e UNICEF (Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia) pubblicarono il documento “L’allattamento al seno: protezione, incoraggiamento e sostegno. L’importanza del ruolo dei servizi per la maternità”. Nel 1992, è nata la Baby Friendly Hospital Initiative - BFHI (in italiano: Iniziativa Ospedale Amico dei Bambini) per incoraggiare le buone pratiche per la promozione dell’allattamento materno. Durante l’Assemblea Mondiale della Sanità del 18 maggio 2002 fu approvato il documento: “La Strategia Globale per l’Alimentazione dei Lattanti e dei Bambini” secondo cui i governi dovrebbero sviluppare e attuare una politica che si occupi di alimentazione dei lattanti e dei bambini nel contesto di politiche nazionali per la nutrizione, la salute dei bambini e delle donne in età fertile e per la riduzione della povertà.
Tutte le madri dovrebbero avere accesso a un sostegno qualificato per iniziare e mantenere l’allattamento esclusivo per 6 mesi e per un’introduzione opportuna di cibi complementari adeguati e sicuri con un allattamento che continua fino a due anni e oltre. Per consentire alle madri di allattare in maniera esclusiva per 6 mesi OMS e UNICEF raccomandano di:
• iniziare ad allattare entro la prima ora dopo il parto;
• allattare in maniera esclusiva – il bambino deve ricevere solo latte materno, senza altri cibi o bevande, neanche acqua;
• allattare a richiesta – cioè tutte le volte che il bambino lo richiede di giorno e di notte;
• non usare biberon, tettarelle o succhiotti.
Queste informazioni racchiudono un grande valore per ogni mamma che si avvicina al parto. Se nella vostra zona esiste un ospedale certificato amico dei bambini, vale la pena partorire lì, non esitate a chiedere e visitare l’ospedale prima di partorire, informatevi e verificate se il personale è disponibile e se è favorevole all’allattamento. Queste informazioni trovano la loro importanza proprio per un buon avvio all’allattamento.
Le storie che seguono ci fanno capire quanto un intervento tempestivo nei primi giorni di vita sia importante per sostenere le mamme. L’omeopatia può fare molto in questa delicata fase.
Storie di parto, di latte e di granuli
Chiara è alla 40ª settimana di gravidanza, vicina al parto ma ancora non ha contrazioni. Ci sentiamo quando inizia ad avere qualche doloretto (40ª settimana più 4 giorni): somministro Caulophyllum 15 CH per rendere le contrazioni regolari e coordinate. Dopo tre giorni ancora nessun
inizio di travaglio. Racconta di sentirsi molto in ansia per il parto e di piangere per la minima sciocchezza: si passa a Pulsatilla 30 CH. Si arriva alla 41ª settimana più 2 giorni quando finalmente la notte inizia il travaglio con contrazioni regolari; passa tutta la giornata quando riferisce di avere forti dolori e bisogno di urinare ogni dieci minuti. L’ostetrica afferma che il collo dell’utero non si dilata e che ne avrà ancora per parecchie ore. Si prescrive Gelsemiums sempervirens 15 CH, da ripetere anche ogni 10 min, e dopo neanche due ore, ha partorito un bel maschietto.
Il giorno successivo riferisce che sta bene, a parte la sua dermatite, di cui soffre da anni che si è concentrata nell’area del capezzolo: è molto preoccupata che possa peggiorare con l’allattamento, spiega che si tratta di bolle che confluiscono e che secernono un liquido giallastro e molto
appiccicoso che s’incolla alla camicia da notte. Prescrivo Graphites 5 CH che, nel giro di 24 ore secca le bolle e rende l’allattamento agevole e senza dolore. Più avanti riceverà Sulphur 3 LM, il suo rimedio costituzionale.
Federica è una mamma molto preoccupata perché la sua bimba di un mese e mezzo ha basso peso. Alla visita la bimba è evidentemente più piccolina della media, delicata e gracilina. Il pediatra ha consigliato di aggiungere il latte artificiale dopo aver aspettato anche troppo tempo. La mamma spiega che la bimba non ce la fa a ciucciare, dopo cinque minuti si addormenta al seno, stremata, ma dopo poco si sveglia affamata. Federica non ha avuto una gravidanza facile né un parto fisiologico, la bambina è stata subito divisa da lei, la mamma era molto stanca e confessa che è stato un miracolo non perdere il latte. Alla visita del seno, avverto che le mammelle non sono piene come dovrebbero essere in una mamma ad appena un mese dal parto e decido di cominciare tutto il necessario per tornare a un allattamento esclusivo. Prescrivo Ricinus 5 CH per una settimana e consiglio di iniziare a tirare il latte con il tiralatte e di dare alla bambina il suo latte tirato. Dopo cinque giorni Federica riferisce che ha avuto una vera montata lattea con il rimedio, che è riuscita a tirare il latte e congelarlo a volontà; decidiamo di rivederci e un mese più tardi lasceremo l’aggiunta di latte artificiale.
Irene ha partorito da un giorno di parto naturale rispettando a pieno i ritmi e i tempi della sua bimba, che è stata accolta tra le sue braccia e tenuta più di un’ora sul suo petto. La bambina è sana e decidono di tornare a casa prima delle dimissioni ospedaliere. Alla visita domiciliare trovo la bambina nervosa, non riesce più bene ad attaccarsi; Irene prova tutte le posizioni che ha studiato, ma anche lei inizia a innervosirsi.
Nel giro di pochi minuti vedo il suo seno riempirsi e indurirsi e mando in tutta fretta il papà a comprare un tiralatte. La sua montata lattea è arrivata proprio in quel momento, la bambina non era pronta a ciucciare quel gran quantitativo di latte. S’instaura poi un circolo vizioso per cui più il bambino piange più la mamma produce latte e più il seno diventa duro e difficile da ciucciare. In questo caso bisogna avere la pazienza di tirare il latte in eccesso e attaccare la bambina con il seno più morbido.
Le mamme che hanno appena avuto un bimbo hanno un gran bisogno di aiuto per avviare l’allattamento e i documenti sopra citati costituiscono un bel passo in avanti per avere nel nostro paese delle strutture attrezzate e del personale preparato e consapevole. Spesso l’omeopatia è una potente alleata, scevra da effetti collaterali e in grado di risolvere situazioni che la medicina tradizionale neanche prende in considerazione.
È necessario sottolineare però l’importanza di non praticare mai l’auto prescrizione e di rivolgersi sempre al proprio medico omeopata di riferimento.



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