L'accusa ritiene che gli imputati facesseo parte di un gruppo armato salafita - sembra che gli imputati confermino questa circostanza -.
Secondo quanto ha dichiarato l'avvocato di Gahrami al quotidiano "Il Manifesto", l'intenzione del gruppo era quella di rapire - senza uccidere - un occidentale per fare pressione su Hamas e ottenere la liberazione dello sceicco Abdel- Walid-al-Maqdisi, arrestato due mesi prima dalle forze di sicurezza di Hams perchè accusato di attività sovversiva. In particolare, l'avvocato ha dichiarato che lo scopo del sequestro era "innanzitutto ottenere la liberazione di al-Maqdisi, poi spaventare l'italiano, pestarlo e rimetterlo in libertà". Arrigoni era stato individuato quale persona da sequestrare da al Omari, che andava in palestra insieme a lui. Poche ore dopo il sequestro i servizi di intelligence di Hamas avevano arrestato Gahrami e Omari e Breizat, sentendosi molto sotto pressione, avevano deciso di uccidere l'ostaggio e fuggire facendo perdere le proprie tracce. Durante il processo dovrà essere fatta luce, tra le altre cose, sul motivo della scelta di Vittorio Arrigoni quale occidentale da sequestrare per fare pressione su Hamas. Le Autorità non hanno voluto rendere noti i risultati delle indagini e mostrare i documenti in possesso dell'accusa nemmeno alla famiglia della vittima, rappresentata nel processo dal Centro palestinese per i diritti umani. Roma, 8 settembre 2011 Avv. Daniela Conte RIPRODUZIONE RISERVATA