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Omne vivum ex ovo, Ovetto Kinder permettendo :)

Da Lacucinadiqb
Omne vivum ex ovo, Ovetto Kinder permettendo :)
L'uovo ha da sempre avuto un significato molto particolare, anche prima che il signor Kinder ci mettesse dentro i Puffi in modo tale che da gennaio a dicembre non c'è verso di svicolare alle rumorose proteste della prole durante il conto al supermercato. Di solito, questo oscuro oggetto del desiderio, fa bella mostra di se proprio nella zona Cesarini della spesa - la cassa - ed è ovviamente ad altezza bimbo: che sia esso sul passeggino, sul seggiolino del carrello, a piedi o in braccio (quando le precedenti opzioni non sono più gradite dall'infante!)E non pensate che la crescita possa risolvere il cul de sac della cassa: dagli ovetti si passa ai chewgum, caramelle, ferrero roche, batterie, lamette e .... va bè, il resto dell'assortimento se l'acquisteranno da soli ;)
“Omne vivum ex ovo”, “tutto ha inizio dall’uovo” recita un antichissimo proverbio vedico.Persiani, Greci ed addirittura Cinesi usavano scambiarsi uova di gallina come doni per le feste Primaverili, così come nell'antico Egitto le uova decorate erano regalate all'equinozio di primavera. Nel nord dell’Europa, invece, l’uso delle uova assumeva valenze magiche e di magia in magia si arriva ai giorni nostri, dove assistere alla Messa di Pasqua in Scandinavia tenendo in tasca un uovo nato il Giovedì Santo aiuterebbe a smascherare le streghe.Nelle nostre campagne invece assumere a digiuno il mattino di Pasqua un uovo crudo deposto il Venerdì Santo proteggerebbe da tutte le malattie. Essendo contenitore di vita in tutto il mondo l’uovo è divenuto il simbolo della Pasqua - intesa appunto come rinascita - e fortunatamente (nonostante l'ovetto Kinder) non ha un significato meramente commerciale, cosa che invece accadde a Babbo Natale: da ex elfo irlandese a testimonial della Coca Cola.
Omne vivum ex ovo, Ovetto Kinder permettendo :)



Tartellette con composta di radicchio tardivo allo zenzero e uovo in camicia
Ingredienti per la composta: 500 gr di radicchio tardivo, 2 grosse cipolle di Tropea, 100 gr di zucchero di canna, 1/2 bicchiere di vino, 1 radice di zenzero fresca, 2 o 3 semi di senape, 1 grossa mela renetta, il succo di 1 limone, qualche rametto d timo fresco.
Ingredienti per la pasta frolla250 gr di farina 00, 125 gr burro salato, 1 uovo bio o 1, 1 cucchiaino di zucchero, 40 ml di acqua fredda.
Per le uova in camicia: le fantastiche uova di Paolo Parisi e dell'aceto di vino bianco.
ProcedimentoPreparare la pasta brisè come di consueto (alternativa è acquistare quella fresca e già stesa), ottenere un panetto liscio, coprirlo con la pellicola e lasciarlo riposare per una mezz'ora in frigo.
Mondare il radicchio e tagliare sottilmente la cipolla, brasare il tutto con lo zucchero in un tegame dal fondo spesso, unire lo zenzero grattugiato con la microplane, la senape, la mela tagliata a spicchi e il vino. Mescolare bene, abbassare il fuoco e cucinare per circa 40'. Alla fine unire le foglioline di timo, tenendone da parte qualcuna per la decorazione finale. Mettere da parte.
Portare a bollore una pentola capace di almeno 10 cm di altezza con 3 cucchiai di aceto, aprire le uova singolarmente in un piattino e farle scendere lentamente nell'acqua che bolle, raccogliere l'albume attorno al tuorlo aiutandosi con un paio di cucchiai di legno e cucinare per meno di due minuti. Raccogliere l'uovo con un mestolo forato e porlo in una bacinella con dell'acqua ghiacciata, dopo averlo ripulito dell'albume in eccesso.Stendere la frolla dello spessore di 3 mm, ricoprire degli stampini e cucinare in bianco a 180° per circa 15' ed altri 3-5' minuti, tolti i pesi o i fagioli, per la giusta colorazione. Lasciar raffreddare e mettere da parte.
Preparare la tartelletta farcendo i gusci di frolla con la composta fredda, adagiare l'uovo cotto in camica, condirlo con un pizzico di sale e pepe di mulinello, inciderlo delicatamente con un coltellino e decorarlo con un ramettino di timo.
E' una ricetta adatta ad un buffet primaverile o ad un pic-nic!

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