Qualche mese fa abbiamo dato la notizia del ritorno al lavoro delle lavoratrici Goldan Lady di Gissi. Oggi celebriamo la vittoria di tante lavoratrici ex Omsa (sempre marchio Golden Lady) di Faenza che con la riconversione degli stabilimenti hanno di nuovo un lavoro, ma senza dimenticare le ex colleghe che sono ancora in cassa integrazione. Vi raccontiamo la ‘vittoria a metà’ della Omsa, la cui lotta abbiamo contribuito a raccontare su questo blog sin dagli inizi.
Dalle calze ai divani: Atl Group, società di Forlì che produce sofà, ha comprato lo storico stabilimento di calze del gruppo Golden Lady. Un’operazione finanziaria ambiziosa da 20 milioni di euro finanziata principalmente da quattro banche locali (Banca di Romagna, Credito coperativo ravennate imolese, Popolare di Ravenna e CariForlì del gruppo Intesa), che hanno messo 3,5 milioni di euro ciascuna.
E così, dopo una lunghissima cassa integrazione e un licenziamento collettivo avvenuto sotto natale, due terzi delle lavoratrici ex Omsa questo mese hanno finalmente ripreso a lavorare.
Cosa provano le 145 operaie che sono tornate a lavoro? Tensione positiva, perché “fare divani è totalmente diverso da fare calze, quindi ti devi reinventare, imparare da capo”, spiega una lavoratrice faentina. E poi c’è quella piacevole sensazione delle mani indolenzite dopo le quotidiane otto ore “alle quali non eravamo più abituate”. E la felicità, o forse semplice soddisfazione, che si legge nei volti di queste donne. È impossibile, però, dimenticare le ex colleghe che sono rimaste tagliate fuori dalla riconversione degli stabilimenti.
“Una settantina di persone sono ancora senza lavoro e io sono una di quelle”, ci racconta Clara, da sempre in prima linea in tutte le manifestazioni. ”Non mi fraintendere, io mi ritengo fortunata perché ci sono gli ammortizzatori sociali e sono comunque fiera delle battaglie che abbiamo fatto. Perché è grazie a quelle battaglie che molte mie colleghe sono tornate a lavorare. Ma che ti devo dire? La mia meta, la meta di tutte, era il Lavoro”.
A chi non è stata assorbita da Atl Group rimane solamente la cassa integrazione in deroga fino al 14 novembre e fra due settimane potrebbe non esserci neanche quella. “È tutto fermo – dice Clara – Io sto aspettando l’assemblea per sapere se ci saranno novità, ma la forza ormai si è affievolita. Sai, per me la situazione è sempre più pesante e la speranza poco a poco si consuma. Ti consuma. Dopo anni di lotta operaia quasi quotidiana è frustrante”.
di Marco Nurra | @marconurra
(30 ottobre 2012)