Once a week: "What a man leaves behind" di Stefania Auci
Pubblicato da Stefania AuciCari lettori, la Fulgida Capa Alessandra ha pensato di farvi sorb... *coff coff*... farvi leggere la fan fiction che da qualche tempo sto scrivendo. (colpa del caldo? probabile) Una storia che mi ha preso la mano fino a diventare un racconto articolato e approfondito di cui vado particolarmente fiera. Ma perchè si scrivono Fan Fiction? Questa è una gran bella domanda e, di certo, la sottoscritta non ha una risposta univoca. Si scrivono Fan fiction per esplorare nuovi mondi che una storia particolarmente amata ci ha messo a disposizione, per esplorare nuove strade narrative, per approfondire aspetti e pairing che film, libri o serie tv avevano solo accennato. Penso all'immensa mole di fan fiction su Harry Potter — con cui il fenomeno è esploso — o a quelle di Twilight; penso a chi crea dei piccoli gioielli mescolando fan art e fan fiction. E' un omaggio, un gesto d'amore, talvolta anche una protesta per come la vicenda è stata gestita dai suoi autori. Fondamentalmente, la scrittura su un plot già esistente ha numerosi vantaggi. Ci si muove all'interno di un ambito già delineato, con personaggi che hanno caratteristiche proprie. Qui subentra la fantasia del fan writer che si appropria dei characters e li trasforma in creature personali, esplorando ogni possibile soluzione narrativa: si va dalle A/U (alternative universe) alle What if? (cosa sarebbe successo se...), fino a raggiungere lidi inaspettati, specie in materia sessuale. In molti casi il fandom è orientato verso lo slash, ossia le storie omosessuali; meno frequenti sono le fem slash, ossia le storie lesbiche.
Il fandom di Sherlock è fortemente improntato allo slash e al racconto di storie d'amore tra Sherlock e John Watson, ed è anche ovvio visto che già in epoca vittoriana il pubblico ammiccava alla relazione tra i due protagonisti. Io ho preferito privilegiare un'altra, diversa prospettiva: quella del thriller. Perché Sherlock Holmes è innanzi tutto un detective, e poco rilievo ha se fosse gay o meno. E' un personaggio della grande letteratura, il padre di tutti i detective e personalmente non sento il bisogno di shipparlo (ossia di immaginare e descrivere le sue relazioni ). Sebbene sia stato attualizzato e avvicinato alla sensibilità moderna, dal mio point of view non è essenziale conoscere il suo orientamento sessuale poiché trovo sia estremamente più stimolante creare una storia che riprenda le carattristiche che lo hanno fatto entrare nell'immaginario collettivo: la ferrea logica, il distacco emotivo, le implicazioni sottese a un rapporto difficile con al propria affettività latu sensu intesa. Ciò non toglie che vi siano delle storie slash oriented che siano davvero molto belle e molto ben scritte, incidenter tantum.
Da questo nasce Fantasmi, la long shot che sto scrivendo e che ho pubblicato con il nick di Minerva74 su Efp, che ha assunto i toni di una spy story; e da questo nascono le one shot, i racconti brevi attraverso cui esploro il mondo della serie televisiva, puntando sopratutto all'approfondimento psicologico di personaggi che — si può dire senza tema di smentita — sono stati tratteggiati in maniera magistrale da Steve Moffatt e Mark Gatiss, grandi amanti del canon Holmesiano... e grandissimi TROLL! In una parola: questi lavori sono insieme un divertissement e un modo per esplorare nuovi stili di scrittura e nuove sfere creative. Scrivere in assoluta libertà è forse il piacere più grande che abbia uno scrittore, ma scrivere immaginando il seguito di una storia che abbiamo amato è una soddisfazione senza pari. Ho parlato della rabbia che possono provare i personaggi quando la storia si interrompe, del dolore, del rimorso, della voglia e del bisogno di ricominiare. Sì, i personaggi di Sherlock, attraverso la mia chiave di lettura, sono un tantino... arrabbiati. (E vorrei vedere voi, specie se siete stati massacrati dalla stampa e avete perso il vostro miglior amico: non sareste furiosi? N.d. A.)
Per le mie storie ho attinto a piene mani dalla serie Tv della BBC ma non ho dimenticato il canon, che per me rimane una guida e un punto di riferimento stabile; ad esso poi ho aggiunto considerazioni ed elementi personali, in una sorta di ricetta che sarete voi, cari lettori, a giudicare. Spero che vi piaccia... e grazie ad Alessandra per la stima che, ancora una volta, mi ha dimostrato.
WHAT A MAN LEAVES BEHIND — ONE SHOT #1
Vi è piaciuta la prima puntata di Once a Week? Vi piace come idea? Stay tuned perché la prossima settimana sarà la volta del primo episodio di Fantasmi!