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Onda Pazza a Mafiettopoli 2/2

Creato il 05 maggio 2010 da Stampalternativa

Onda Pazza 2 - Peppino Impastato e la Redazione di Radio AutI D’Anna controllavano la parte alta del paese, ovvero “La Somalia”, abitata da contadini. Caratteristiche loro attività quelle dell’estrazione di sabbia dalle cave della contrada Ramaria, la gestione del settore edilizio, quella del controllo e della distribuzione delle acque irrigue, quella del settore della distribuzione dei carburanti: faceva bella mostra una pompa di benzina BD, ovvero le iniziali di Badalamenti-D’Anna. Non mancava anche una certa attenzione nel settore turistico, grazie alla nascita di un villaggio che occupava stagionalmente circa 200 lavoratori. Per contro si era sviluppato un sistema clientelare, oserei dire para-mafioso, specialmente nella marineria: quasi tutti i pescatori facevano parte di una cooperativa, la San Pietro, che garantiva il disbrigo delle pratiche assistenziali, ma che si occupava anche della vendita del pescato, su cui tratteneva il 3%.

Il presidente della cooperativa, soprannominato Patricola, era considerato una sorta di “padre dei marinai”, era padrino di una serie di bambini, e quindi compare dei loro genitori, era anche l’uomo di punta della Democrazia Cristiana e aveva diverse volte ricoperto il ruolo di sindaco del paese: sempre vestito in doppio petto e cravatta e con un vistoso fazzoletto bianco il cui triangolo gli usciva dalla tasca superiore della giacca. L’agone politico e quindi il consiglio comunale diventava il luogo del confronto e dello scontro, soprattutto per quel che riguarda il porto peschereccio che, a causa di una disgraziata progettazione, era diventato il punto di accumulo di una corrente di sabbia e pertanto era in gran parte impraticabile.

Malgrado ciò, i pescatori continuarono a votare per il loro “padre”, cui rimasero fedeli anche quando costui si spostò con i “Cristiano-sociali”, espressione della fugace stagione del milazzismo. Per il resto solite facce di politici professionisti, qualcuno dei quali in campo ancora oggi: allora erano democristiani, oggi sono UDC e MPA, erano socialisti, oggi sono forzitalidioti, erano fascisti, oggi sono PdL, erano comunisti, oggi sono PD meno elle, minoranza irrisoria. Il porto è sempre lì, intasato di sabbia. Alcuni amici degli amici sono riusciti a installarvi un distributore di carburante per le barche e a costruire delle banchine mobili, luogo di imbarcazioni da diporto.
La controversia sui confini durerà forse altri cento anni, sino a quando i due comuni, per forza di cose, non diverranno uno solo, cioè mai. La famiglia mafiosa del paese è uscita indenne da tutti i processi che la vedevano coinvolta e, a parte qualche sequestro di beni, qualche arresto domiciliare, continua serenamente il controllo del paese, con una serie di attività imprenditoriali apparentemente pulite. Oggi Terrasini è una “zona grigia” dove trovano tranquillo rifugio latitanti di spicco, una volta Riina e Provenzano, più recentemente Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Prolificano pizzerie e ristorantini serali a base di pesce spac- ciato per fresco e locale.

Nessuna voce, dopo Peppino e quei poveri sconsiderati che gli stavamo dietro, s’è più alzata per denunciare lo snaturamento delle coste e dell’habitat circostante. C’è stato un rigurgito d’orgoglio negli anni ‘92-‘98, allorché il rinnovamento di tipo “orlandiano” coinvolse una serie di comuni siciliani, qualche flash di novità sembra ogni tanto illuminare l’orizzonte marino, ma presto tutto torna nei binari di sempre e su di essi scorre con esasperante monotonia. L’arciprete occupa il suo posto da più di quarant’anni, il depuratore non depura niente e inquina giornalmente il mare con i suoi scarichi fognari, il villaggio turistico “Città del Mare”, prima perla dell’Unipol, chiuderà o cambierà gestione quanto prima, il mare è ormai sfruttato e non è più in grado di rigenerare fauna ittica come una volta. Il resto del territorio continua a essere acquistato e saccheggiato da costruttori o da mafiosi, che “investono” sui terreni vicini al mare.


Onda Pazza 2 - Sette nuove trasmissioni satirico-schizofreniche su Terrasini di Peppino Impastato e la Redazione di Radio Aut
Prefazione di Paolo Rossi
Collana Eretica Speciale
96 pagine + CD audio
ISBN: 978-88-6222-123-8


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