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One True Thing

Da Sgruntreviews
One True ThingSalve gente, qui è la piccola scrivana a dar voce al blog oggi. D'ora di poi avrete a che fare spesso con me, le miei passioni e le mie ossessioni, viaggiando in mari che navigano dai libri al cinema, dalla tv alla musica, toccando in occasioni particolari, anche temi importanti e d'attualità. Oggi, tuttavia, inauguro il mio ingresso qui, parlandovi del mio film preferito in assoluto, cercando di trarre i punti che lo hanno reso tale.  Anno 1998. Titolo: One True Thing (mi piace chiamarlo con il titolo originale) Ellen è una ragazza normale, una ragazza qualunque che sogna di diventare un'importante giornalista. Lascia la famiglia e il piccolo paesino dove è nata per trasferirsi a New York, la città dei sogni, delle speranze. La sua vita va a gonfie vele e la sua carriera è sul punto di decollare, quando... non arriva il giorno del compleanno di suo padre, George, ed Ellen ritorna a casa per festeggiare l'evento. E' il ritorno alla vecchia vita, in quella città, in quella casa, con la sua famiglia. E se la sensazione che questa sia la storia di una ragazza, beh vi sbagliata. Questa è la storia di un amore, ma amore quello vero, quello che non ha bisogno di se e ma. 
È l'amore di un padre per sua figlia, di un fratello verso una sorella, l'amore di una madre, l'amore più grande che esista. Si, perché quando a Kate, la madre di Ellen, viene diagnosticato un cancro, la giovane è costretta a ritornare nella sua casa, ad accudire sua madre. Sarà l'inizio di un viaggio tanto meraviglioso quando doloroso, grazie al quale Elle avrà modo di riscoprire la sua famiglia e se stessa, giungengo ad un'unica conclusione: ci sono amori destinati a durare in eterno, oltre il tempo. Oltre la morte.One True Thing, erroneamente tradutto in italiano La Voce Dell'Amore, è il titolo perfetto per un film a dir poco perfetto. Drammatico, si e forse a livelli mastodontici. Simbolico, anche. Ma decisamente reale. Agevolato probabilmente dalla magistrale interpretazione di due signori del cinema: da una parte William Hurt, perfettamente calato nei panni del marito/padre con tanti scheletri nell'armadio, e dall'altra parte Meryl Streep... ma per lei non mi espongo; ogni qualvolta rivedo quel film, mi chiedo come sia possibile che sia così brava, sempre adatta, calata nei panni di una donna, Kate, che ha ben poco di Meryl. E ancora Renée Zellweger, la figliol prodiga, che torna a casa. Un film struggente, mai banale, che a trattati tocca anche un tema come l'eutanasia senza mai diventarne proclama e incitamento. Assolutamente da vedere e ricordare!
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