Si dice che l’Italia sia un Paese difficile da governare. Possibile, probabile. La cosa sicura, invece, è che è impossibile fare qualcosa di serio in questo Parlamento. A poco serve il tecnicismo se poi i provvedimenti sono vampirizzati nelle Commissioni dai deputati arraffoni.
Niente banchetti pantagruelici perché di soldi ce ne sono pochi, ma lo spazio per qualche dono a un amico e per una buona dose di conflitto di interessi rimane. Ecco tutte le regalie che saranno approvate con tre fiducie (quindi niente più emendamenti dell’Aula) con il ddl Stabilità.
Ce l’hanno fatta i giornali: confermati i 70 milioni di contributi diretti all’editoria. Ok da Commissione Cultura, quella Bilancio ha fatto finta di non vedere. Si è persa nell’etere, invece, una cifra equivalente per le radio, promossa dalla Lega Nord.
I relatori Pierpaolo Baretta del PD e Renato Brunetta del PDL, entrambi veneziani, hanno approvato uno stanziamento di 57.5 milioni dal 2014 ai Comuni, sorpresa sorpresa, di Venezia, Chioggia e Cavallino Treporti, più altri 100 milioni per la realizzazione di una piattaforma d’altura davanti al Porto di Venezia. Quantomeno i soldi vengono tolti dal progetto Mose (per cui rimane un miliardo) quindi l’affare rimane tutto in famiglia.
Il lobbysmo del deputato veronese, nonché coordinatore veneto del PDL, porta alla fiera di Verona 750 mila euro in tre annuali da un quarto di milione. Placet dei relatori veneti.
Il deputato PDL Giuseppe Marinello, originario di Sciacca in provincia di Agrigento, ha strappato un milione per delle assunzioni per lavori socialmente utili nel suo comune e ben 10 milioni per sanare un contenzioso nato nell’ambito della ricostruzione del Belice, distrutto dal terremoto 45 anni fa. Buco nell’acqua per quanto riguarda i fonti per ridurre le aliquote sul carburante per la pesca, ma può comunque essere soddisfatto del suo operato.
L’Ente nazionale del Microcredito, a rischio chiusa nel 2015, rimane in vita dopo che suo presidente Mario Baccini, ex UDC ora vicino al PDL, si è adoperato per ottenere un finanziamento di 1,8 milioni di euro l’anno.
Scongiurato il requiem anche per l’Istituto nazionale di genetica molecolare che entrerà negli enti che potranno spartirsi un fondo di 315 milioni (università, servizio civile, Comitato paraolimpico, fondo per la diffusione della pratica sportiva) creato ad hoc dalla Commissione Bilancio. Il promotore dell’emendamento è Ignazio Abbrignani, omonimo di Sergio, entrambi da Marsala, che fa il direttore dell’Ingm.
Ma le resurrezioni non finiscono visto che come Lazzaro si alza e cammina pure il fondamentale Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia e Lucania, apparentemente soppresso dal governo nel dicembre scorso. Artefici i due azzurri Catanoso e Marsilio.
Si torna a parlare di Pedemontana, ma non quella lombarda, bensì quella di Formia per cui sono stati stanziati 5 milioni nel 2007 che Monti voleva tagliare. Si parano davanti i laziali dell’UDC Dionisi e Morassut, insieme a un po’ di compagni del PD.
Grazie ad un giro di favori incrociati tra l’UDC Roberto Occhiuto e il SVP, che condivide con i democristiani il proprio gruppo, la stretta sull’acquisto di beni e servizi nella sanità sarà meno pressante per le province di Trento e Bolzano
Fonte: Il Fatto Quotidiano