Strano per quanto possa sembrare, se si considera soprattutto la mia recente predilezione per tutt’altro genere (fantasy e sci-fi, sopra tutti), negli ultimi tempi mi sono ritrovata immersa in una sorta di spirito austeniano prepotentissimo, spinta da non so quale impeto irrefrenabile che mi ha obbligata a fare incetta di capolavori della zia Jane.
Alla rilettura dei libri sono abituata. L’ultimo sguardo a Sense and Sensibility risale a poco più di un mesetto fa e ultimamente mi sono fiondata su Persuasion. Quel che invece non accadeva da tempo era piuttosto la voglia incontrovertibile di rivederne gli adattamenti televisivo/cinematografici.
Naturalmente, la prima scelta per il rewatch di tema austeniano non poteva che essere Pride and Prejudice.
E’ una verità universalmente riconosciuta, che la miniserie BBC del 1995 sia l’adattamento, anzi la drammatizzazione, più eccezionale mai realizzata per il capolavoro di Jane Austen.
Qui bisognerebbe stendere un velo pietoso, perché non avete la più pallida idea del numero di rewatch ai quali la sottoscritta si è sottoposta negli anni per amore di Colin Firth, ma comunque… La trasposizione nata dalla penna di Andrew Davies, lo sapete tutti, è aderente al romanzo in maniera quasi impeccabile, con la sola eccezione di alcuni segmenti sapientemente innestati nel corpo principale allo scopo di dare risalto al Darcy di cui sopra, ovvero il gentleman più amato di sempre: Colin Firth. La commistione risulta praticamente irreprensibile, soprattutto grazie alle superbe scelte di sceneggiatura e all’impostazione dinamica e d’impatto cinematografico di molte scene. Ovviamente dei piccoli nei ci sono, ma che volete che vi dica? Io davanti ad un Darcy così perfetto ho perso qualsiasi volontà di intendere e di volere…
Passiamo poi alla fantomatica versione “antagonista”, ovvero il Pride and Prejudice del 2005 firmato da Joe Wright. Per una volta mi permetto di dissentire dal parere un tantino drastico di molte Janeites, e vi dico che per me l’amore per la versione seriale non preclude necessariamente la possibilità di apprezzare quella cinematografica, o viceversa. In ogni caso, per quanto mi riguarda, ammetto di avere un gigantesco soft spot per la regia di Joe Wright, anche se tra i suoi lavori preferisco di gran lunga Atonement (e ci ho scritto su perfino la tesi di laurea *_*). Naturalmente, dal mio punto di vista, anche il suo P&P è riuscitissimo e capace di travolgere lo spettatore in un vortice emozionale impareggiabile, tutto merito di scelte in diverse occasioni perfino azzardate e di una direzione in qualche modo rispettosa del classico ma con un’impronta sempre originale e molto contemporanea. Mi trovo comunque costretta a recriminargli alcuni passi falsi, primo tra tutti la scelta di Keira Knightley (also known as Paletta) per il ruolo di Lizzie. Caro Joe, non capirò mai la tua fissazione per questa tizia… Sorry.
E voi, cari lettori immaginari, quale versione preferite? La versione televisiva o quella cinematografica? Il Darcy di Colin Firth o quello di Matthew MacFadyen Se ci siete battete un colpo e commentate sotto!
Io adesso comunque vi lascio… vado a buttarmi su The Lizzie Bennet Diaries.