Più di 300 giovani visitatori, da circa 70 istituti della zona si sono registrati : questi i numeri dell’Open Day dell’Università degli Studi dell’Insubria, svoltosi ieri. «È il primo anno che partecipo all’Open Day nella sede di Como» afferma il Rettore Alberto Coen Porisini: «ma i risultati sono decisamente buoni»; a confermarlo anche Laura Castelvetri, direttrice del Dipartimento di Diritto, Economia e Culture: «non si è mai visto un interesse così già dalle 9.30». Infatti «durante la simulazione processuale in aula magna» prosegue la professoressa, «ci sono anche ragazzi seduti per terra». «Un successo che si deve anche alla nuova commissione per l’orientamento» chiarisce Laura Castelvetri. Gli stand più affollati erano, però quelli di scienze dove i ragazzi andavano «anche solo per curiosità, visto che abbiamo fatto esperimenti tutta la mattinata» rispondendo a domande come “perché la maionese impazzisce o perché la birra ha la schiuma, «abbiamo dimostrato come la scienza sia nella vita di tutti i giorni».
Entusiasti i visitatori, come Danila Cassera, dell’istituto tecnico per geometri di Sondrio: «ero già indirizzata verso giurisprudenza, ma oggi sono riuscita a chiarirmi gli ultimi dubbi». Niccolò Zani, invece, frequenta il liceo linguistico al Casnati: «sono venuto qui per saperne di più riguardo a mediazione, mi ha un po’ spaventato il fatto che è diventata a numero chiuso», così «mi terrò aperta la posta di psicologia, peccato solo che a Como non c’è». Molti gli studenti interessati anche al corso di laurea di infermieristica: «una passione che non c’entra nulla con il mio percorso di studi», racconta Silvia Brunati che frequenta il liceo linguistico ad Olgiate: «quella dell’open day è stata una opportunità interessante per parlare soprattutto con gli studenti».
Il processo di un caso di omicidio è stato inscenato grazie a professori e studenti che si sono prestati come attori, dove le future matricole, espressi come giurati, hanno assolto l’imputato J.O.Simpson, impersonificato dalla studentessa Stefani Osamudiamen. Gli stand più affollati erano, però quelli di scienze dove i ragazzi andavano «anche solo per curiosità, visto che abbiamo fatto esperimenti tutta la mattinata». raccontano gli studenti «alcuni cercavano l’aula di scienze già convinti per la scelta, ma sono tanti i ragazzi che si incuriosivano alla vista delle dimostrazioni di laboratorio». Tra gli esperimenti più gettonati: «il “dentifricio dell’elefante”, dove usando sapone per piatti ed acqua ossigenata si forma una nuvola di schiuma e vapore ed il “serpente del faraone”(che però non abbiamo ben capito come funzionasse n.d.r.)» racconta Filippo Breva.Ora ci sarà a Varese il 19 aprile..chissà dai Bagai de Varés come va..Valentina Nichele