Open Source: vantaggi e svantaggi di questi Software

Creato il 20 aprile 2012 da Weesh_growing_ideas @Weesh_web

Per definizione, un open source è un software sviluppato da una communità di programmatori e reso disponibile gratuitamente a tutti,  distribuendo sia gli eseguibili (cioè quelli utilizzabili dall’utente finale) che i sorgenti che, così, possono essere modificati da chiunque correggendone eventuali errori o aggiungendo eventuali nuove funzionalità.

Tra i più famosi software Open Source è giusto citare Firefox (il browser più scaricato online), Openoffice (diretto concorrente del famoso Microsoft Office), Vlc (il player più scaricato con circa migliaia di vlc download ogni giorno solo in Italia) e anche alcuni sistemi operativi come Linux.

E’ giusto, anche, dire che molti Open Source sono oltre che gratuiti anche potenti, stabili e molto performanti. Allora perchè non usare questi software anche, ad esempio, nelle pubbliche amministrazioni? Sicuramente ciò porterebbe ad un grande risparmio in termini economici visto che spesso l’acquisto di sistemi operativi o applicativi è molto costoso.

Partiamo dal fatto che, anche se nel corso degli anni i sostenitori dell’open source sono cresciuti in maniera esponenziale e allo stesso tempo anche il loro uso anche in ambienti di business, ci sono ancora molte incertezze sull’adozione di software open source in azienda.

Vediamo, quindi, quali sono gli svantaggi e i vantaggi dall’utilizzo di software open source all’interno delle aziende.

Partiamo dai vantaggi: scalabilità, miglioramento, personalizzazione, aggiornamenti e supporto online tanto per citare i principali.

Per scalabilità si intende la capacità di un sistema di poter essere “modificato” in base alle reali esigenze dell’utilizzatore. Se un software è chiuso, per adattarlo alle esigenze mutevoli dell’azienda bisogna contattare lo sviluppatore del software per poter avere un aggiornamento in tal senso con costi aggiuntivi oppure direttamente cambiare software. Invece con l’open source questo non accade perchè un software open source può essere modificato e migliorato da chiunque ne abbia la capacità e le competenze.

Conseguentemente alla scalabilità, un software aperto quindi open source può essere modificato e quindi migliorato e allo stesso tempo personalizzato. Basta solo avere una risorsa interna capace di farlo oppure affidarsi ai vari aggiornamenti forniti sempre gratuitamente dai programmatori della community open source.

Inoltre, cosa da non trascuarare, è il supporto. Una cosa è avere un’azienda come supporto e un’altra cosa è avere una quantità infinita di programmatori in grado di aiutare l’utente quasi in tempo reale.

E gli svantaggi? Soprattutto riguardano la mancanza di driver e quindi di compatibilità con alcuni dispositivi e la mancanza di applicazioni business.

Tuttavia, seppur capendo che un cambio drastico nelle aziende e nelle pubbliche amministrazioni non è pensabile, si potrebbe iniziare a pensare all’utilizzo di Open Source per quei programmi quasi di uso comune. Pensiamo ad esempio al pacchetto Office che potrebbe essere tranquillamente sostituito dall’Open Source OpenOffice tanto per dirne uno.

Chissà se gli Open Source potrebbero rappresentare una valida soluzione agli sprechi e alla riduzione delle spese !!

A nostro parere e come detto prima, anche se non in maniera drastica, si potrebbe sicuramente iniziare a svoltare pagina aprendo anche alle Pubbliche Amministrazioni e agli Enti Pubblici le porte all’Open Source con un sicuro risparmio in termini economici.

Chi vivrà, vedrà.


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