Oggi Matteo Renzi ha scritto questo su twitter:
Legge elettorale seria, via senato e province, cambiare le regioni. Mi hanno votato per questo. Molti cercano di frenare ma #iononmollo—
Matteo Renzi (@matteorenzi) January 17, 2014
Ricorda molto la denuncia di Veltroni, che a pochi mesi dal 33,7% che prese il Partito Democratico alle elezioni del 2008, disse:
è vero che io ho il compito di fare la sintesi ma certe volte la mia sensazione è quella della tela di Penelope. Basta un’ intervista estemporanea per avere effetti micidiali sull’ opinione pubblica. Non può accadere che i dirigenti del centrosinistra, anche di fronte alla crisi economica, appaiano impegnati nelle “Baruffe chiozzotte”: serve un segnale di unità e coesione
La sensazione è che allora come oggi, le stesse componenti del partito che distruggevano la notte ciò che Veltroni provava a costruire di giorno (legittimamente, vista la ampia vittoria congressuale, di un solo anno precedente), ovvero il disegno originario che portò alla nascita del Partito Democratico, quello di un partito davvero riformista, innovativo, inserito in un contesto bipolare ed europeo,si stiamo mettendo di impegno a fare lo stesso contro Matteo Renzi.
I Fassina, insomma, quelli che “voi siete il 2%” e poi si offendono per molto meno, quando il coltello dalla parte del manico non è più nelle loro mani.
Ora basta. Basta! Lasciate lavorare il segretario del Partito Democratico. Lasciategli svolgere il suo compito. Lasciate che Matteo Renzi abbia la sua possibilità e che se la gestisca come meglio crede, incontrando chi ritiene opportuno incontrare per ottenere una riforma delle legge elettorale che ci tiene in ostaggio da davvero troppo tempo. Poi sarà la storia a giudicare il suo operato. Come la storia ha giudicato un fallimento l’esperimento di bicamerale di D’Alema, auguriamoci tutti che stavolta le cose vadano diversamente. Perché ce lo auguriamo tutti, vero?
E se pensate che Renzi lascerà la partita a metà come purtroppo fece Veltroni, mi spiace, avete capito proprio male.
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