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Ora et labora

Da Paolob
Per me che sono un appassionato studioso dilettante dell'epoca, è un'occasione più unica che rara. Sempre più velocemente ci avviciniamo, idealmente e culturalmente, al medioevo. Presto sarà come rivivere quei tempi dal di dentro, il sogno di ogni storico.
Dopo gli anatemi della chiesa, le barriere culturali alla ricerca scientifica, un governo con un principe assoluto e tanti vassalli al suo servigio, accordi aziendali che rinnegano in basilari diritti dei lavoratori, ora finalmente, se ne sentiva la necessità porca miseria!, vengono reintrodotte le gabelle, i dazi e le tasse per accedere ai diversi angoli del paese.
Ve la ricordate la scena di 'Non ci resta che piangere' con il funzionario ottuso che ripete 'un fiorino'?
Bene oggi uno dei sindaci più illuminati che Roma abbia mai avuto nella sua lunghissima storia, ha introdotto la tassa sul turista, sul visitatore, sul bagnante a Ostia, se arrivano da fuori, naturalmente.
Non basta che chi visita la città eterna, giustamente!, paghi musei, servizi, ristoranti, alberghi, mezzi pubblici, acquisti merci, ribersi quindi milioni di euro ogni anno per vedere una delle bellezze del mondo. In più viene pure tassato in nome di chissà quale espiazione.
A questo punto, er sindaco ha aperto una una falla nella diga che tutti vorranno allargare.
I Veneziani chiederanno soldi a chi non sa nuotare; i piemontesi agli astemi; i toscani a chi non vota a sinistra; i milanesi a chi viene inopinatamente tutti i giorni a lavorare da fuori inquinando e intasando la città.
Ma non solo. Quelli di Bolzano vieteranno l'accesso alla città, se non pagano!, a chi non dice kartoffel al posto di patata, mentre la regione Sicilia si farà dare soldi da ogni volta che uno mette la coppola fuori dai confini regionali.
Siamo al parossismo, al ridicolo, alla guerra dei poveri.
Io preparo l'olio bollente e la balestra, non si sa mai.
C'è il mio vicino di castello che credo sia un mago al servizio del demonio...

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