collage di Federica Galetto
“I want to feel both the beauty and the pain of the age we are living in. I want to survive my life without becoming numb. I want to speak and comprehend words of wounding without having these words become the landscape where I dwell. I want to possess a light touch that can elevate darkness to the realm of stars.”
”Voglio sentire sia la Bellezza che il Dolore dell’età in cui viviamo. Voglio sopravvivere alla mia vita senza diventare insensibile. Voglio parlare e comprendere parole di ferite senza che esse diventino il paesaggio in cui abito. Voglio possedere un tocco di luce che possa elevare l’oscurità al regno delle stelle.”
Terry Tempest Williams (trad. Federica Galetto)
Ringrazio Federica Galetto per l’ospitalità nella sua interpretazione su “l’oggetto bellezza”, la materia di cui sono fatti molti sogni e su cui si posano molti segni. Ne Ora, la Bellezza in Viadellebelledonne, insieme alla mia poesia c’erano versi di Vera d’Atri, Fosca Massucco, Luigi Diego Eléna, e Giovanni Pascoli. Buona lettura.
http://viadellebelledonne.wordpress.com/2014/03/15/ora-la-bellezza/
James Rosati
(Le api bianche)
Da qualche giorno siamo più bianche
sbiancate da pixel invisibili e ultravioletti
le città sono piene e immortali, noi sgorghiamo
e stiamo in quasi ogni giornata
tutte arroccate su scarpe nuove e rosse
che sciolgono i tacchi a sufficienza nel vento a raffiche
un intenso vortice di passione defrontiera
siamo così coraggiose da incoraggiarci
altezzose come regine e api nomadi
camminiamo sui fossili di primavera
il disgelo è su ogni sasso e sopra i marciapiedi pietrosi giriamo
come tanti passati remoti
in cui ci hanno coniugate
la passione è corta ma la memoria è lunga
ed è già andato via tutto
nulla ci appartiene fino alla fine
le parole, i fiori, i profili di lei, di lui
l’amore è la terapia pratica degli scompensi
ipocentro di tutto quello che basterà
che ci avvicinerà all’aldilà di noi stesse,
femminile maschile coro neutro
ci dovremmo ricomporre pure
per bastarci abbastanza
o vive fra le incursioni delle guerre
o sdraiate come le pietre in fondo alle terre
rifiorendo comunque.
(Met – Simonetta Sambiase)