
Leggere i racconti di Alessia Rocco significa essere pronti a un viaggio in storie, epoche, culture e stili narrativi anche profondamente diversi tra di loro. L’abilità dell’autrice sta tutta nel rendere omogeneo questo viaggio, nel non farci percepire come “disturbante” questa estrema eterogeneità in cui, di fatto il fil rouge è quello della vita che si dispiega in ogni sua sfaccettatura e, pertanto, fa sì che questo mosaico, se visto da lontano, esprima tutta la propria armonia.Ventuno sono i racconti, dunque, dai titoli brevissimi, essenziali, che poco o nulla ci anticipano sul contenuto delle storie che vanno a introdurre. Ventuno sono le tappe di questo unicuum narrativo, strutturate in una successione alfabetica che dà il senso dell’opera, ma che allo stesso tempo, ne consente un processo a ritroso: si apre con un addio (Arrivederci ragazze) e si chiude con una prossima venuta (Zenit), dal congedo dalla vita all’ingresso nella medesima, andata e ritorno, fine e inizio. Alessia Rocco struttura la sua opera definendone un equilibrio che è poi quello del mondo, ne delinea le zone d’ombra e ne tratteggia quelle di luce, e lo fa con la sensibilità e la competenza di chi si mette a servizio delle emozioni, senza però far venir meno la propria, personalissima, impronta.