Magazine Diario personale

“Ora sono qua..in Gambia”

Da Percentuale @Per100tuale

“Uno, due, tre, quattro … otto, nove, dieci … sono fuori casa. Si, ho ancora l’abitudine di contare i gradini. Attraverso il cortile, è notte, già da qualche ora. Mi stavano aspettando, come sempre. E allora subito saluti, baci, abbracci; si caricano le valige, poi ci carichiamo in macchina.
Noto che quando si parte si fa molta più attenzione a ciò che ci circonda: le strutture delle case mi sembrano curiose, i colori della città affascinanti, e le strade deserte … oasi. Sono circondato dalle cose di sempre, eppure tutto mi appare nuovo, forse sfuocato. Distante. Cerco qui fuori un ricordo, qualcosa da portare con me, intanto, le frasi di circostanza si rincorrono. Arriviamo. Scendiamo, prendiamo le valige ed entriamo in aeroporto. Cinquantasei, cinquantasette … sessanta, settanta, centotrenta, centosettanta, duecentotrenta … eccolo, facciamo il check-in. Poi ancora numeri, uno, due, cinque … otto, questa volta l’imbarco. E’ ora di salire. Ancora gradini, e ancora numeri. Adesso la ricerca del posto: eccolo qua, fortunatamente è vicino al finestrino. In pochi minuti è quasi tutto pieno, manca solo il mio vicino; durante il viaggio scoprirò un uomo che vive a Miami e commercia legname dal suo paese di origine; credo di avere ancora il suo biglietto da visita. Poco dopo il decollo l’aereo già sembra un pullman in festa: gente che si alza, va, viene, conosce, parla … vive. Curioso come facce estranee possano diventare familiari in poche ore.
Una chiacchierata, un film … si mangia, poi cedo al sonno.
Stiamo atterrando, mi sveglio. Sto atterrando. Scendo. Nessun numero, non conto più. Non ci riesco.

Scrivo questa lettera ed è come tornare indietro. Ma non voglio, non ancora … ora sono qua”

Luca, 27 anni, Gambia


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