A Milano va di moda l'arancione. Ovunque. Dalle sciarpe alle borse, dalle maglie alle biciclette, bastano una spilla o un foularino, purché arancione siano. Così, la mia sobria (!!!) borsa arancione, quella che a Torino è valsa più di un garofano all'occhiello per farmi riconoscere tra la folla del Salone del Libro da un blog-amico, è diventata manifesto ideologico. Si, se votassi a Milano voterei Pisapia. Ed è questa una delle cose che più mi fa riflettere, in questi ultimi colpi di coda della campagna elettorale. Per anni abbiamo fatto fatica a capire chi davvero lo votasse, il Berlu. Oggi, per lo meno qui a Milano, sembra che le persone abbiano ritrovato il gusto di dire a testa alta da che parte stanno, senza vergognarsene. E lo dicono in tanti. Perché la politica, questa politica, è tornata a essere cosa loro. Cosa nostra, cioè.
p.s. Non canto vittoria. Non ancora, cioè. Perché me la ricordo anche io quella sera che noi interisti ringraziammo il Liverpool, per lo sgambetto tirato ai cugini rossoneri, pronti lì, con le loro bandiere dopo i primi tre gol. In fondo manca solo una settimana. Una lunghissima settimana.