Magazine Cultura

Orfani #1

Creato il 21 ottobre 2013 da Narratore @Narratore74

orfani-1-bonelliLungamente atteso, figlio di un hype enorme, arriva in questi giorni nelle nostre fumetterie il primo numero di Orfani, la serie sci-fi bonelliana con cui si dovrebbe rilanciare il genere nel nostro paese.

Recchioni e Mammuccari sono due nomi ben conosciuti in campo fumettistico e quindi era lecito aspettarsi qualcosa di nuovo, epico, davvero in grado di ribaltare la concezione di fumetto made in italy.
Invece?
E invece… invece…

Da un lato ci sono i disegni, perfetti, splendidi, con una resa cromatica grazie al colore che fanno sentire fieri di avere fra le mani un prodotto italiano. Dall’altro, però, c’è la sceneggiatura, che rimane sempre sul confine fra la sufficienza e il cliché strausato.
Tutta la storia narrata nel primo volume è un riciclo di concetti già visti, di situazioni poco originali e ritrite.
E questo non sarebbe un male, se non fosse che il tutto risulta noioso e poco stimolante.
La prima metà è la peggiore, con personaggi stereotipati e una situazione che avrebbe goduto di uno sviluppo più profondo. La seconda diventa un po’ più veloce, rimanendo comunque sempre su quel baratro di qualunquismo che ne pregiudica il voto finale.

orfani-recchioni

La trama mostra il pianeta Terra colpito da un’arma sconosciuta, che trasforma quasi la metà del pianeta in un enorme cratere. La minaccia è sconosciuta, proveniente da un punto imprecisato lontano nella galassia.
Così prende il via una sorta di arruolamento forzato dei bambini sopravvissuti, coloro che non hanno più nulla da perdere e che hanno le carte migliori per diventare soldati di prima categoria, i cosiddetti Orfani.

orfani2013_1_g-280x392
Anni dopo, l’esercito della Terra è pronto per scagliare un attacco al pianeta di questi misteriosi distruttori, un attacco che ricorda molto da vicino le incursioni viste in film come Starship Troopers.

Come dicevo, una buona occasione che però, leggendo, si ha la sensazione sia stata sfruttata male, con troppi rimandi, citazioni e scopiazzature di concetti già visti. Il tutto usato nel modo più noioso e classico possibile.
A poco valgono le brevi e sporadiche introspezioni, soprattutto nella parte iniziale, e il lavoro sui personaggi è davvero scarno.

Ma voglio essere fiducioso e di sicuro acquisterò anche il secondo volume, forse anche il terzo se sapranno convincermi, ma non credo diventerà una delle mie letture preferite.
Anche se sono aperto a cambi di prospettiva, ovviamente.
Se sapranno stupirmi ne sarò felice.
Per ora non è accaduto, per il resto… be’, staremo a vedere.
Recensione di Alessandro Girola
Recensione di L4GANN


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :