Organica London Magazine

Creato il 09 dicembre 2013 da Terrasiniblog @TerrasiniBlog

Roberto Conigliaro

Un novità molto attraente si muove su F/B, il suo nome è Organica London Magazine e il suo promotore è Francesco Ferla, un architetto palermitano attualmente residente a Londra.
Francesco ha il dente avvelenato nei confronti dell’establishment culturale palermitano, come molti suoi coetanei e non solo, ma ha ragione ad essere arrabbiato.
In poche settimane sta dando una lettura moderna e coraggiosa della Cultura residente in questa città, contro tutti i canoni convenzionali e le istituzioni culturali che non fa mistero di voler demolire.
Sta dando dimostrazione, con la pubblicazione delle sue opere fotografiche e di quelle di diversi giovanissimi talenti siciliani sconosciuti, di come sia arenata la ricerca culturale la dove dovrebbe essere, invece, avanguardia. E guai a chi tenta, con scarso successo, di riportare all’ordine un fenomeno che sta nascendo e che rischia di travolgere tutto, così come deve essere. Senza paura non si trova il coraggio e senza rabbia non si trovano le ragioni per la denuncia e l’innovazione. Per paradosso, a mio avviso, il risultato di aspettare vent’anni per rinnovare la direzione del Teatro Stabile della quinta città d’Italia, è stato quello di far apparire già vecchio ciò che dovrebbe essere nuovo, con il rischio di vanificare la passione, il lavoro e le capacità di artisti che vengono apprezzati a Milano e solo dopo a casa loro. Di chi è la colpa di quest’atmosfera stantia? Delle élite culturali che hanno legittimato venti anni di politiche cool, sostituite con altre che sembrano avere il solo obiettivo di agire con le stesse dinamiche. Francesco non ci sta e qui diventa persino secondario analizzare se ha ragione o meno, perché quel che sta producendo è degno di apprezzamento e deve essere portato fuori dall’ombra nella quale lo si vuole relegare, dal momento che nessuno recensisce il suo lavoro. Da una città con cinquemila anni di storia alle spalle, che ha avuto il vezzo di candidarsi a Capitale della Cultura Europea con un Dossier a dir poco osceno, del quale nessuno sta pagando conseguenze per la repentina bocciatura, che sbandiera, come chissà quale traguardo raggiunto, l’attribuzione della Direzione dello Stabile a uno Scrittore e ad una Regista che avrebbero già dovuto da anni aver svolto quell’incarico, e da un Governo regionale che predica a destra e a manca la rivoluzione, ci si aspetta che umilmente e in perfetto silenzio, senza rincorrere ridicole passerelle, si offrano spazi ad una iniziativa che da Londra fa conoscere ai siciliani di cosa sono capaci questi ragazzi con le loro opere, che invito a scoprire ma non commento, perché non è il mio mestiere ma di coloro i quali le stanno ignorando.


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