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Originalità e differenze della Bibbia rispetto ai testi mesopotamici

Creato il 26 agosto 2012 da Uccronline

Originalità e differenze della Bibbia rispetto ai testi mesopotamiciDurante la appena conclusa edizione del “Meeting per l’amicizia fra i popoli”, interessante evento culturale organizzato dal movimento ecclesiale “Comunione e Liberazione”, ha trovato spazio un incontro davvero affascinante dal titolo: “E’ veramente positiva la realtà? Dai popoli della Mesopotamia al popolo della Bibbia”, durante il quale sono intervenuti Giorgio Buccellati, tra le personalità più stimate nella comunità scientifica che si occupa delle civiltà antiche, professore emerito presso il Department of Near Eastern Languages and Cultures e al Department of History di UCLA, fondatore di “The International Institute for Mesopotamian Area Studies” (IIMAS), di cui è attuale direttore e Ignacio Carbajosa Pérez, Docente di Antico Testamento presso la Facoltà di Teologia dell’Università San Dámaso di Madrid. Il tutto è stato introdotto da Davide Perillo, direttore della rivista “Tracce” a cui il prof. Buccellati ha concesso un’intervista nell’aprile scorso.

I relatori hanno messo a confronto le religioni mesopotamiche con quella israelitica descritta nell’Antico Testamento, confutando le affermazioni secondo cui i racconti dell’Antico Testamento sarebbero direttamente dipendenti dai poemi babilonesi, ad esempio, mancando di originalità, nel tentativo di privarlo come conseguenza dell’ispirazione divina. Tuttavia, ha spiegato il prof. Carbajosa Pérez, «con l’allargarsi e l’approfondirsi delle conoscenze si sono constatate le profonde differenze tra le due concezioni della realtà». Attraverso un confronto serrato sui grandi temi dell’Origine della realtà (1), dell’Origine del male (2), e del Confronto con la realtà (3), i due studiosi hanno dimostrato queste enormi e significative differenze, al di là di alcune anologie.

Nei testi mesopotamici, ha fatto ad esempio notare il prof. Buccellati, autore del recente libro «Quando in alto i cieli…». La spiritualità mesopotamica (Jaca Book 2012), non esiste una creazione, ma la realtà prende forma da un caos amorfo, trasformandosi fino all’apparizione del dio supremo che viene indicato con cinquanta nomi: «Non c’è un assoluto, ma la realtà è un sistema omeostatico (ha una stabilità in se stesso). Non c’è un inizio, ma un divenire». Al contrario -ha continuato il prof. Carbajosa- nella Bibbia «“in principio Dio creò il cielo e la Terra”, dando indicazioni di tempo, di un inizio della storia e del fatto che non c’era niente prima dell’atto creativo». Nella concezione babilonese il male è guardato con indifferenza, è causato dalla eccessiva proliferazione di dei, mentre nella Bibbia il male viene posto come obiezione alla bontà di Dio, viene sottolineato il peccato, esso nasce dall’errato utilizzo della libertà da parte degli uomini. Per i popoli mesopotamici, ancora, il tempo è ciclico e prevedibile, c’è il politeismo, gli uomini non hanno un compito, non sono in rapporto con nessun dio, «la Mesopotamia ci propone un rapporto generico con l’Assoluto», ha spiegato Buccellati.  Invece, nella religione “creaturale”, ovvero quella emersa in Israele, si «presuppone un esser chiamati, un rapporto e un confronto con un Assoluto che chiama e che è presente. Un confronto che nel cristianesimo fa venire i brividi, perché si erige allo statuto massimo di vero e proprio evento assoluto».

Ecco dunque che da queste differenze -i dettagli nel video dell’incontro qui sotto- si capisce bene che ad un certo punto nella storia si è introdotto un cambiamento, una linea di confine netta, precisa, di frattura. Questa inedita differenza, tra due religioni nate negli stessi luoghi e nello stesso periodo storico, suggerisce l’avvenimento di un evento eccezionale, cioè lo stesso descritto nella Bibbia: Dio interviene nella storia, sceglie un popolo, lo educa anche duramente, e tutto cambia, si modifica la concezione con la realtà, il rapporto con il male e con se stessi. Ulteriori approfondimenti di tutto questo è possibile trovarli in questi due documenti: “Hebrew contact with near eastern religions” e “Was Christianity cut-and-pasted from other religions?”

 

Qui sotto il video dell’incontro dal titolo: “E’ veramente positiva la realtà? Dai popoli della Mesopotamia al popolo della Bibbia”


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