Ormoni e Alimentazione

Creato il 03 maggio 2014 da Simonellif

Arianna Rossoni / Dieta / alimentazione, ansia, assunzione, azioni, benessere, dieta, insulina, integratori, latticini, massa muscolare, proteine, relazioni, sale, salute / 0 Comments

Più studio le relazioni esistenti tra alimentazione e salute, più mi rendo conto del ruolo fondamentale svolto dagli ormoni nel determinare il nostro benessere psicofisico. Volete qualche esempio?

L’insulina e il glucagone, secreti dal pancreas, permettono di mantenere stabile la glicemia; un eccesso di zuccheri semplici determina un’iperinsulinemia che protratta nel tempo favorisce infiammazione e diabete. Non solo: squilibri della glicemia portano ad aumentatosenso di fame, intorpidimento, stanchezza, mancanza di concentrazione. Anche questa condizione è favorita da un’alimentazione troppo ricca di zuccheri e carboidrati raffinati.

Gli estrogeni, ormoni sessuali femminili, hanno un equilibrio strettamente collegato a quello dell’insulina, tale per cui un eccessivo consumo di alimenti iperinsulinemici (zuccheri, dolci, latte e latticini) è in grado di favorire alti livelli di estrogeni nel sangue attraverso un meccanismo di insulino-resistenza. Troppi estrogeni circolanti sono causa di numerosidisturbi della sfera femminileansia, ritenzione idrica, eccesso di grasso a livello di fianchi e gambe, irsutismo, fino ad arrivare a vere e proprie patologie come l’ovaio micropolicistico. Alimenti come legumi, olio extravergine d’oliva e frutta secca aiutano a creare un buon bilancio tra insulina ed estrogeni.

La serotonina è un ormone secreto dal sistema nervoso centrale e dalle cellule dell’intestino. Livelli ottimali di serotonina favoriscono il senso di sazietà e diminuiscono la “fame” di carboidrati (dolci, pasta, pane); la serotonina è anche detta ormone del buonumore: un suo deficit è correlato a disturbi dell’umore e della sfera psichica. Bassi livelli di serotonina favoriscono la dipendenza da zuccheri, dolci e carboidrati, innescando il perverso meccanismo che spesso sfocia in episodi di bulimia: immediata euforia a seguito del consumo di dolci, successivo abbassamento del tono dell’umore, compulsione verso carboidrati, abbuffata, nuova euforia transitoria.
Un precursore della serotonina è il triptofano, aminoacido che si trova in molti alimenti come ad esempio banana, avocado, miglio e amaranto: il loro consumo, in particolar modo la sera, permette di avere una buona secrezione di serotonina e migliora la qualità del riposo notturno.

Il cortisolo, prodotto dalle ghiandole surrenali, è l’ormone dello stress: la sua secrezione è favorita ancora una volta dall’eccesso di insulina e quindi da un’alimentazione troppo ricca di zuccheri e carboidrati raffinati come pasta e pane da farina bianca. Anche un’alimentazione iperproteica determina un innalzamento dei livelli di cortisolo: ecco perché si dice che mangiare troppa carne faccia diventare nervosi e facilmente irascibili.

L’ADH o vasopressina, secreta dall’ipotalamo, è coinvolta nel bilancio dei liquidi corporei e della pressione arteriosa: nel contesto di un’alimentazione non equilibrata, l’ADH favorisce il fenomeno della ritenzione idrica e dell’ipertensione. Un aspetto interessante di quest’ormone è che viene secreto in misura maggiore quando l’introito alimentare di sodio (dunque di sale) è minore, ovviamente mantenendosi entro un range fisiologico: meno sale introduciamo, più alti sono i livelli di ADH. Questo è il motivo per cui quado una persona che normalmente usa poco sale va al ristorante, dove di certo non lesina sul sale, si ritrova con una ritenzione di liquidi maggiore rispetto a chi è abituato a mangiare salato. In ogni caso si tratta di una condizione transitoria: limitare il consumo di alimenti ricchi di sale è sempre da consigliare, dal momento che sul lungo termine il sale favorisce ipertensione, eccessivo carico renale, perdita di calcio osseo (prodromo dell’osteoporosi).

Gli ormoni tiroidei sono strettamente legati all’efficienza del metabolismo: una condizione diipotiroidismo rallenta il metabolismo basale e favorisce l’accumulo di grasso;l’ipertiroidismo, al contrario, porta a magrezza patologica con perdita di massa muscolare. Senza arrivare a livelli di patologia conclamata, i livelli degli ormoni tiroidei possono propendere verso l’una o l’altra condizione. Lo iodio, nutriente essenziale, stimola l’azione della tiroide ma quando è in eccesso porta alla mancata funzionalità della ghiandola e ad unblocco del metabolismo: molti integratori finalizzati al dimagrimento contengono grandi quantità di iodio, ma la loro assunzione protratta nel tempo è assolutamente da sconsigliare. Benché nel breve termine funzionino, sul lungo termine portano inevitabilmente a disfunzioni tiroidee. Anche le alghe contengono alte percentuali di iodio, dunque si sconsiglia la loro assunzione a persone che soffrono di patologie alla tiroide.

Gli esempi potrebbero continuare: sono moltissime le inter-relazioni tra alimentazione ed equilibrio ormonale. Con questo articolo ho voluto darvi un breve assaggio introduttivo, perché ho intenzione di aprire una nuova categoria specificatamente dedicata a quest’argomento: spero che la troverete interessante, e che grazie a quello che scriverò capiate perché stilare una dieta non è sempre facile. Non basta basarsi sul calcolo di calorie, grassi, carboidrati e proteine; non basta assicurarsi che siano presenti frutta e verdura per l’apporto vitaminico e minerale: dietro a un qualsiasi piano alimentare, dimagrante o non dimagrante, ci deve essere uno studio molto più approfondito e mirato. Per questo invito le persone che volessero mettersi a dieta a contattare sempre uno specialista: non ricorrete a diete trovate on-line o su riviste, non chiedete a figure professionali che non hanno nulla a che fare con le diete; solo medici, dietisti e biologi nutrizionisti possono compilare diete. Purtroppo ci sarà sempre lo specialista che, pur se abilitato a stilare diete, ricorrerà alla pillola dimagrante o alla dieta iperproteica per accontentare il paziente con risultati rapidi: prima di aderire a queste prescrizioni informatevi.
Domandatevi se sia efficace sul lungo termine.
Chiedetevi se sia sano.

“Una dieta squilibrata o un’alimentazione non salutare portano a un peggioramento delle condizioni di salute, ad un aumentato rischio di patologie e ad un cambiamento del tono dell’umore”

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