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Oscar 2014: trionfa la grande bellezza
Creato il 03 marzo 2014 da Antonella Di Pietro @Antonella_Di_PiTrionfo al Dolby Theatre di Los Angeles per "La grande bellezza", il film di Paolo Sorrentino che vince l'Oscar 2014 come Miglior film straniero. "Grazie all'Academy, a tutti gli attori, i produttori e alle mie fonti di ispirazione: Federico Fellini, Martin Scorsese, Talking Heads e Maradona. Sono quattro campioni nella loro arte che mi hanno insegnato cosa vuol dire fare un grande spettacolo, che è la base di tutto lo spettacolo cinematografico. Sono molto emozionato e felice, non era scontato questo premio, i concorrenti erano temibili ora sono felice e sollevato", ha commentato il regista ritirando la statuetta e ringraziando anche Roma, dove il film è ambientato, e Napoli, la sua città natale.
Paolo Sorrentino conquista l'Oscar per il miglior film straniero con 'La grande bellezza' a 15 anni da 'La vita è bella' di Roberto Benigni e a 52 dalla delusione di Fellini che con 'La dolce vita' non riuscì a conquistare la preziosa statuetta (era candidato nella categoria 'miglior regista') dopo il trionfo di Cannes. E proprio al film più popolare di Fellini si ispira l'ultimo lavoro di Paolo Sorrentino, anche se il regista nega ogni similitudine.
"La grande bellezza" ha come scenografia una Roma fotografata in maniera eccelsa da Luca Bigazzi sul cui sfondo si muovono personaggi della "Dolce vita" di oggi: scrittori falliti (Carlo Verdone), spogliarelliste mature e disilluse (Sabrina Ferilli), nobili decaduti, presudo-intellettuali, bacchettoni benestanti (Pamela Villoresi), imprenditori cinici e vacui (Carlo Buccirosso), donne ricche e annoiate (Isabella Ferrari), editori nani e artisti improbabili, ex soubrette distrutte da droga e alcol (Serena Grandi), alti prelati che parlano solo di cibo (Roberto Herlitzka) e "sante in vita" che si nutrono solo di radici "perché le radici sono importanti".
Il regista napoletano, con questo film, ha voluto raccontare in maniera grottesca e a volte dissacrante una Roma degradata, con i suoi ricchi vuoti e annoiati, le feste scatenate a base di musica dance, balli di gruppo, drink e coca. Riguardo alla scelta della musica ha detto: "E' un semplice mix fra musica sacra e profana, perché Roma è la città che combina sacro e profano.. la chiesa cattolica e il profano della città che vive fuori dal Vaticano. La musica del film riflette questo".
Sorrentino assicura di aver voluto raccontare Roma con gli occhi del turista (si sente tale anche se vive nella Capitale da oltre sei anni), "come un visitatore sopraffatto dalla meraviglia". Come il Marcello Rubini de "La Dolce vita" di Federico Fellini, interpretato dall'indimenticabile Marcello Matroianni, in "La grande bellezza" troviamo il viveur Jep Gambardella, interpretato da uno strepitoso Toni Servillo, nel ruolo di un intellettuale dandy napoletano di 65 anni giornalista-scrittore e autore di un solo romanzo scritto 40 anni fa, che vive di notte e passa da una festa all'altra, da una donna all'altra, vedendo scorrere davanti a sè gente senza identità, persone sconfitte la cui sofferenza e tragedia umana vengono esaltate dal confronto impietoso con "la grande bellezza" della città di Roma. Il film ha incassato oltre 8 milioni di euro in Italia e superato ampiamente i 2 milioni di dollari negli Usa, dove è uscito il 15 novembre 2013.
Grandi festeggiamenti a casa del console generale d'Italia a Los Angeles, Giuseppe Perrone. Insieme a Paolo Sorrentino c'erano Toni Servillo, Riccardo Scamarcio, Valeria Golino, Jasmine Trinca, Serena Dandini e molte altre celebrity italiane presenti a Los Angeles. Tutti hanno voluto rendere omaggio a chi ha ridato al cinema italiano il posto d'onore. Il regista ha detto poi di sentire ora un senso di responsabilità dopo questa vittoria che lo fa diventare rappresentante del cinema italiano nel mondo: "L'ho sentito negli ultimi giorni perché tanta gente parlava del mio film e voleva che vincessi, e quindi mi sentivo sotto pressione. E' stato un momento non facile da vivere, ma ora sono felice. Non è facile descrivere cosa sto provando".
Raggiante accanto alla moglie Daniela alla festa dopo il premio, Sorrentino ha stappato personalmente tutte le bottiglie di champagne e ha passato la statuetta dell'Oscar nelle mani degli amici, poi l'ha rivoluta accanto a sè. Infine un grazie a tutti gli italiani: ''Che mi hanno sostenuto e che sono stati svegli tutta la notte per fare il tifo per me''.
Sorrentino ha colto l'occasione per lanciare un messaggio: "L'industria cinematografica italiana faccia di più, perché è da troppo tempo che facciamo film solo per il mercato locale. Spero che questo premio possa davvero funzionare da stimolo per il cinema italiano affinché si producano storie capaci di incontrare il gusto del mercato internazionale, capaci di emozionare come in passato. Quanto a me, non considero questo come un punto di arrivo, sono troppo giovane per riconoscerlo come tale, ma piuttosto un nuovo punto di partenza''.
Ecco tutti i vincitori della 86esima edizione degli Oscar 2014:
Miglior Film: 12 anni schiavo di Steve McQueen
Miglior Attore Protagonista: Matthew McConaughey (Dallas Buyer’s Club)
Miglior Attrice Non Protagonista: Cate Blanchett (Blue Jasmine)
Miglior Regista: Alfonso Cuarón (Gravity)
Migliore Sceneggiatura: Spike Jonze (Her)
Migliore Sceneggiatura non originale: John Ridley (12 anni schiavo)
Migliore Canzone Originale: Let It Go - Frozen (di Robert Lopez e Kristen Anderson-Lopez)
Migliore Colonna Sonora: Steven Price (Gravity)
Migliori Scenografie: Catherine Martin, Beverley Dunn per Il grande Gatsby
Miglior Montaggio: Alfonso Cuarón, Mark Sanger per Gravity
Migliore Fotografia: Emmanuel Lubezki (Gravity)
Miglior Attrice non Protagonista: Lupita Nyong’o (12 anni schiavo)
Miglior Attore non Protagonista: Jared Leto Dallas – Dallas Buyer’s Club
Miglior Film Straniero: La grande bellezza di Paolo Sorrentino
Miglior Documentario: 20 Feet From Stardom
Miglior Film d’Animazione: Frozen
Miglior Trucco e Parrucco: Dallas Buyers Club
Migliori Costumi: Catherine Martin (Il grande Gatsby).
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