Magazine Attualità
I talentuosi imbroglioni Succedono fatti che dovrebbero indurci in riflessioni radicali o in autentiche rivoluzioni nei modi di pensare. Invece. Invece i commenti si sprecano nella periferia del fatto. Un esempio per me è lo “scandalo” Giannino. Preferisco parlarne ora proprio perché è ormai inattuale ciò che ha scandalizzato. Una forse promettente carriera politica stroncata dalla rivelazione di una bugia. Il professor Zingales, economista prestigioso e titolato, nonché membro autorevole di Fermare il declino, il movimento promosso da Giannino, scopre e senza indugi rivela che il plurilodato giornalista economico ha mentito. Ha vantato nel proprio curriculum un master nella prestigiosa Università Chigaco Booth in cui, disgraziatamente per Giannino, insegna proprio Zingales. Il master in realtà non è stato mai conseguito. Le bugie si scoprono come si mangiano le ciliegie. Una dietro l’altra. Sicché si scopre che anche le due lauree (giurisprudenza ed economia) vantate sono una bugia. Giannino si vergogna – immagino – come un bambino colto a rubare la marmellata e si dimette. Un’altra carriera politica troncata da una bugia, come per Fini, Di Pietro, etc. Che dire? Non è una storia nuova. Qua e là nel mondo ministri e politici si dimettono per analoghe bugie (anche più lievi): una tesi scopiazzata, ad esempio. Ma appunto a me non interessa il dato etico. Giustissimo dimettersi. Censurabile l’imbroglio. A me interessa il fatto che nessuno sospettasse la verità. Né i lettori, né i dotti conferenzieri cui si accompagnava Giannino, né i prestigiosi economisti come Zingales. Per tutti – economisti compresi – Giannino era un grande esperto di cose economiche e nessuno si sarebbe stupito se i master fossero stati due invece che uno e le lauree tre invece che due. Non somiglia ad altre storie questa storia? I ragazzi universitari che il giorno prima della laurea confessano che non danno esami da anni, ad esempio. Conclusione tragica qualche volta. Oppure le migliaia di dentisti mai laureati e giustamente perseguiti per esercizio abusivo della professione. Qualche differenza con Giannino, ma lieve a mio parere. La professione di giornalista economico non è tutelata da norma alcuna. E – si può dire – non si rischia di ammazzare nessuno, fingendosi laureati ad Harvard. Però, nella maggior parte dei casi neanche i falsi dentisti hanno ammazzato qualcuno. Non riesco ad escludere che molti imbroglioni abbiano acquisito la competenza odontoiatrica per vie diverse dall’università. E’ probabile che gli abusatori del titolo siano praticoni che posti, di fronte a un problema imprevisto, metterebbero a rischio la salute (o la vita) del cliente. Beh, la stessa cosa può succedere al chirurgo laureatissimo e brillantissimo che soffre di depressione o di alcolismo o di insonnia. In questo caso la vittima potrà tranquillamente dire di essere stato assassinato da un dotto e certificato laureato. E non da un imbroglione. Non da un imbroglione? Non direi: la personalità e i disturbi della personalità sono parte integrale della competenza. Doris Day/Zingales, Clark Gable/Giannino La vicenda Giannino mi ha fatto ricordare un vecchio film, una commedia americana di un certo successo del 1958: Dieci in amore (Teacher’s pet). La citai a suo tempo nella mia tesi di laurea sul tema della formazione professionale. La cito di nuovo perché il tema resta attualissimo, come un nodo irrisolto. Nel film Doris Day è una docente universitaria di giornalismo, figlia di un famoso direttore di un rinomato giornale. Clark Gable è un giornalista valente che non ha dedicato molto tempo allo studio nelle aule, ma che sa tutto del suo mestiere. Brevemente, Gable si finge studente frequentando i corsi della professoressa Day. Ne diventa l’alunno prediletto. Poi la scoperta dell’inganno. Ma, infine, la scoperta che le tesi sul buon giornalismo della professoressa e del “praticone” coincidono. Insomma, il buon apprendimento teorico e il buon apprendimento esperienziale conducono allo stesso risultato. Bene. Noi abbiamo separato da tempo i percorsi di apprendimento formale da quelli dell’apprendimento informale (sul campo). E, dopo averli separati, cerchiamo ponti per collegarli, da qualche tempo. Dopo la scuola o l’università uno stage (il famigerato stage che è diventato tutt’altra cosa dall’apprendimento guidato sul campo), il tirocinio oppure – anche in Italia – l’apprendistato. Apprendistato con un intreccio aula/lavoro che non casualmente è nell’agenda degli ultimi governi nazionali. Anzi ha smesso di essere un dispositivo pensato per i mestieri di medio-basso livello, guardando anche alle competenze più alte (formazione superiore). Importiamo dalla Germania del cosiddetto sistema duale (scuola/azienda) il favore al dispositivo. Le competenze invisibili Ma cos’è la competenza di cui parliamo?. Secondo la definizione di Guy Le Boterf, da cui peraltro altre definizioni non sono distanti, “La competenza è un insieme, riconosciuto e provato, delle rappresentazioni, conoscenze, capacità e comportamenti mobilizzati e combinati in maniera pertinente in un contesto dato”. Nella definizione è assente – giustamente – ogni riferimento alla fonte della competenza ovvero ai canali formali (scolastici, universitari), non formali (corsi e attività frequentate a scopo di apprendimento) e informali (l’apprendimento non intenzionale o risultante da attività culturali, lavorative, etc.). Secondo i teorici della descolarizzazione, in prospettiva tutti apprenderemmo in modo informale o non formale. Intanto però l’informale stenta a ricevere quel riconoscimento che può certificare la competenza. O meglio, in diversi paesi europei e in Scandinavia e Danimarca soprattutto, si affermano procedure di riconoscimento. In Italia siamo fermi a qualche sperimentazione. Su questo e sul libretto formativo che dovrebbe raccogliere le competenze maturate dal cittadino. E le sperimentazioni riguardano essenzialmente la certificazione di competenze di mestiere cui non concorre la scuola, ma al più il sistema di formazione professionale. Così per il mestiere di badante, ad esempio. Al più ragioniamo di crediti derivanti da esperienze anche di volontariato (così a scuola) che consentirebbero un punteggio aggiuntivo o (università) una riduzione dei tempi del corso. Tutto questo col frequente sospetto di attivare un meccanismo di favore. Insomma è ragionevole pensare che Giannino (e qualcuno dei dentisti imbroglioni) abbia non solo dovuto fare a meno dell’università, ma anche che abbia potuto farne a meno. Costruendo la propria competenza con i propri ritmi, pause di mesi o di anni, immersioni in convegni e biblioteche, ricerca, confronto, lavoro. Perché mai Giannino non avrebbe dovuto ricevere una certificazione equipollente al titolo di laurea o al master? O, meglio, quale giustificazione hanno due distinti e non dialoganti certificazioni, una del sistema formale, l’altra proveniente dalla vita, dal lavoro e dalla validazione continua ricevuta dai pari? Ritengo davvero che quando avremo smesso di fingere di rispondere ai bisogni dei giovani oggi, delle donne domani e degli anziani dopodomani, ci dovremo occupare di questo. Dell’immane spreco costituto dalle competenze non riconosciute che ci passano accanto irriconoscibili quando cerchiamo una badante o un manager. Al contempo siamo assediati da titoli cartacei che nulla dicono sulle competenze possedute. E sappiamo che se dietro quei titoli c’erano un giorno competenze, quelle competenze oggi sono evaporate. Già è un altro tema mai all’ordine del giorno: chi verifica se oggi merito ancora il titolo di ragioniere o quello di ingegnere che meritai trenta anni fa? Immagino che chiedere di replicare periodicamente esami e abilitazioni sarebbe una proposta di riforma senza largo consenso.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
I peccatori del deficit fra peste e colera
Eurolandia è ridotta in cenereL'inflazione vien evitata solo al costo di una deflazione radicaledi Robert Kurz Gli Stati si trovano sempre più intrappolati nell... Leggere il seguito
Da Francosenia
CULTURA, OPINIONI, SOCIETÀ -
Murlo (siena): bluetrusco | i cavalli, il palio di siena e gli etruschi
Nell’ambito della prima edizione dell’unico grande festival dedicato agli Etruschi, in programma dal 3 luglio al 2 agosto a Murlo (Siena), domenica 5 luglio all... Leggere il seguito
Da Amedit Magazine
CULTURA, SOCIETÀ -
La guerra italiana al Califfo
(Uscito sul Giornale dell'Umbria del 30/06/2015) Dai giorni intorno all'11 giugno, sono cominciate ad arrivare dai giornali americani le prime indiscrezioni... Leggere il seguito
Da Danemblog
SOCIETÀ -
FESTIVAL AU DÉSERT – FIRENZE sesta edizione
SAMBA TOURÉ - ALY KEITA - GREG COHEN HAMID EL KASRI - ALFIO ANTICO VINCENT SEGAL - KARIM ZIAD AWA LY - MASSIMO GIANGRANDE - OUSMANE GORO AROUNA MOUSSA... Leggere il seguito
Da Yellowflate
ATTUALITÀ -
ALEXIS TSIPRAS – Lettera aperta al Popolo Greco
GRECHE E GRECI IL NOSTRO GOVERNO CONDUCE UNA BATTAGLIA IN CONDIZIONI DI ASFISSIA ECONOMICA MAI VISTA, con l’obiettivo di applicare il vostro mandato del 25... Leggere il seguito
Da Ilfattaccio
ATTUALITÀ, ECOLOGIA E AMBIENTE -
Turchia, la questione curda dopo il voto
Print PDFdi Filippo UrbinatiCome sempre accade le elezioni politiche di un Paese non si giocano su una sola tematica ma ruotano attorno ad una complessa rete... Leggere il seguito
Da Bloglobal
OPINIONI, POLITICA, POLITICA INTERNAZIONALE, SOCIETÀ