Io non so dire se la Legge è giusta o se la Legge è ingiusta. So soltanto che noi languiamo abbandonati in carcere circondati da mura troppo alte,dove ogni giorno è lungo come un anno: un anno fatto di giorni lunghissimi.E questo posso dire: che ogni Legge creata dall'uomo per l'uomo,dal tempo che il primo Uomo assassinò suo fratello ed ebbe inizio la pazzia del mondo,rende paglia e frumento e tiene in vita gli sterpi: allora si ingrandisce il male.Ed anche questo so( vorrei che ognuno lo sapesse): ogni carcere è costruito dall'uomo con mattoni di vergogna e chiuso dalle sbarre, perchè Cristo non veda come gli uomini riescono a mutilare anche i propri fratelli. Con queste sbarre macchiano la luna ed accecano il sole. Forse è giusto che tengano nascosto il loro inferno: dentro avvengono cose che nessuno,non figlio di Dio e non Figlio dell'Uomo,avrebbe forza di guardare. Soltanto gli atti vili,come le erbe velenose,fioriscono in carcere: tutto ciò che di buono v'è nell'uomo qui va in rovina e avvizzisce per sempre. Sulla porta la pallida angoscia. Il carceriere è la disperazione. Fanno mancare ogni cosa al bambino che spaventato piange notte e giorno. Deridono chi è vecchio e grigio, frustano il debole,così che alcuni impazziscono e tutti diventano crudeli e più non parlano. Ogni misera cella che abitiamo è nera e sporca come una latrina: il fetido respiro della morte ci raggiunge dovunque. Tutto,tranne la Lussuria,diventa arida di polvere nella macchina dell'umanità....[ E' mezzanotte nel cuore di un uomo,è il crepuscolo nella cella di un altro: ognuno nel suo inferno solitario gira un uncino o lacera una corda. Il silenzio lontano è più solenne del suono di una campana di rame.Mai una voce umana si avvicina per dire una parola di conforto.Lo sguardo che ci scruta dalla porta non ha pietà,impassibile.Da tutti dimenticati,siamo qui a marcire,sfigurati nel corpo e nello spirito....]...[.. Eppure ogni uomo uccide ciò che ama...]






