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Oscar Wilde – L’anima dell’Uomo sotto il Socialismo XVII

Creato il 31 agosto 2014 da Marvigar4

L'Anima dell'Uomo sotto il socialismo

OSCAR WILDE

L’ANIMA DELL’UOMO SOTTO IL SOCIALISMO

Titolo originale: The Soul of Man under Socialism

Traduzione dall’originale in inglese di Marco Vignolo Gargini

L’evoluzione dell’uomo è lenta. L’ingiustizia degli uomini è grande. Era necessario opporre il dolore come modalità di autorealizzazione. Anche adesso, in alcune parti del mondo, il messaggio di Cristo è necessario. Nessuno che sia vissuto nella Russia moderna avrebbe potuto realizzare la propria perfezione se non tramite il dolore. Pochi artisti russi si sono realizzati nell’arte, in una narrativa che è medioevale, perché la sua nota dominante è proprio la realizzazione dell’uomo nella sofferenza. Ma per coloro che non sono artisti e per i quali non c’è altra modalità di vita se non quella dei fatti, il dolore è l’unica porta che conduce alla perfezione. Un russo che viva felicemente sotto l’attuale sistema di governo in Russia deve credere che l’uomo non abbia anima o che, se ce l’ha, essa non sia degna di sviluppo. Un nichilista, che rifiuta ogni autorità perché sa che l’autorità è un male e accoglie ogni sofferenza perché attraverso la sofferenza realizza la sua personalità, è un vero cristiano. Per lui l’ideale cristiano è una cosa vera.

E tuttavia Cristo non si ribellò all’autorità. Accettò l’autorità dell’Impero romano e pagò il tributo. Sopportò l’autorità ecclesiastica della chiesa israelitica, e non rispose alla sua violenza con una violenza propria. Come ho detto, non aveva uno schema di ricostruzione della società. Ma il mondo moderno ha schemi. Propone di sbarazzarsi della povertà e della sofferenza che essa implica. Desidera sbarazzarsi del dolore, e della sofferenza che il dolore implica. Si affida al socialismo e alla scienza come suoi metodi. Il suo scopo è un individualismo che si esprima attraverso la gioia. Questo individualismo sarà più ampio, più pieno, più bello di quanto non sia stato qualsiasi altro individualismo. Il dolore non è la modalità ultima della perfezione. È soltanto provvisorio ed è una protesta. Si riferisce a circostanze sbagliate, malsane e ingiuste. Quando si rimuovono gli errori e le malattie e le ingiustizie non c’è più posto per il dolore. Avrà fatto il suo lavoro. È stato un lavoro duro, ma è quasi finito. La sua sfera si rimpiccolisce ogni giorno.

Né l’uomo ne sentirà la mancanza. Perché quel che l’uomo ha sempre cercato, in realtà, non era né il dolore né il piacere, ma semplicemente la vita. Ha cercato di vivere intensamente, pienamente, perfettamente. Quando potrà farlo senza esercitare restrizioni sugli altri e senza soffrirne a sua volta, e tutte le sue attività saranno tutte piacevoli per lui, egli sarà più equilibrato, più sano, più civilizzato, più se stesso. Il piacere è il test della natura, il suo segno di approvazione. Quando l’uomo è felice, è in armonia con se stesso e col suo ambiente. Il nuovo individualismo al cui servizio lavora il socialismo, che lo voglia o no, sarà perfetta armonia. Sarà ciò che i Greci cercavano ma non riuscirono a realizzare completamente, se non nel pensiero, perché avevano degli schiavi e li sfamavano; sarà ciò che il Rinascimento cercava ma non riuscì a realizzare completamente se non nell’arte, perché avevano degli schiavi e li affamavano. Sarà completo, e per mezzo suo ogni uomo giungerà alla perfezione. Il nuovo individualismo è il nuovo ellenismo.



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