Il sindaco di Luino, Andrea Pellicini, ha scritto all’Assessore alla Salute della Regione Lombardia, Mario Mantovani, in merito alla denuncia fatta dal segretario della Federazione Sindacati Indipendenti che ha lanciato l’allarme, sulle pagine della Prealpina, per la chiusura del laboratori di analisi negli ospedali di Luino e Cittiglio. La lettera del primo cittadino luinese è solidale nei confronti del sindacato perchè ci sarebbe “il grave pericolo di depotenziamento dei due Ospedali del Verbano, con un con ulteriore aggravio della già complicata situazione in cui si trova l’Ospedale di Varese”. Non da ultimo, infatti, il servizio che Max Laudadio sta compiendo per “Striscia La Notizia”, al pronto soccorso del Circolo.
L’entrata dell’Ospedale di Luino “Luini Confalonieri e Fondazione Macchi”
La denuncia della FSI, con le parole di Antonio Negro sulla Prealpina. “Oggi si è deciso chiudere i laboratori, domani a quali altri servizi toccherà la stessa sorte? Questo andrà a vantaggio di tutte le cliniche private che operano in regime di convenzione, ce ne stiamo rendendo conto?”. Inizia così l’articolo di Prealpina, con le parole del segretario provinciale della Federazione Sindacati Indipendenti, Antonio Negro, che rappresenta in gran parte le strutture ospedaliere di Luino e Cittiglio. Secondo una direttiva del direttore generale, Callisto Bravi, infatti, entro novembre 2015 tutti i campioni degli esami di routine e i laboratori di analisi verranno analizzati a Varese e a Luino e Cittiglio resteranno solo gli esami svolti per sopperire alle emergenze. Nel 2013, spiega Negro, a Luino sono state 74 mila le accettazioni di esami, tra interni ed esterni, mentre a Cittiglio sono state 94 mila. Per il 19% a Luino si tratta di urgenze, mentre per il 21% a Cittiglio. Secondo Negro, che incalza, “una decisione di questo genere è in pratica l’anticamera della chiusura di questi ospedali. La Regione vuole trasformali di fatto in cronicari, in luoghi per la lungodegenza, dove non esisteranno più né le emergenze, né i reparti operatori.” I danni, però, non saranno solo per le strutture del Verbano, ma anche per Varese, dove già la situazione non è rosea. Un altro aspetto negativo potrebbe essere quello del personale tecnico: infatti, a Luino sono in 12 unità ed a Cittiglio 13. Negro, però, rincara la dose su Bravi: “I direttori generali (ndr, in questo caso Callisto Bravi) obbediscono ai diktat della Regione, della quale ormai sono solo dei funzionari ben pagati”. Negro, infine, inizierà presto a raccogliere le firme contro questa decisione, per entrambi gli ospedali.
La preoccupazione del sindaco di Luino, Andrea Pellicini, e la lettera all’Assessore alla Salute della Regione Lombardia, Mario Mantovani.
“Egregio Assessore,
apprendo con rammarico dai giornali della decisione dell’Azienda Ospedaliera di Varese di creare, a far data dal novembre 2015, il laboratorio unico di analisi a Varese, lasciando agli Ospedali di Luino e di Cittiglio soltanto l’analisi degli esami urgenti.
A prescindere dalle modalità con le quali il territorio viene informato di fondamentali decisioni che lo riguardano in materia di sanità, condivido pienamente la protesta dei Sindacati, manifestate oggi sulla stampa dal Segretario Provinciale Fsi Antonio Negro, il quale paventa il grave pericolo di depotenziamento dei due Ospedali del Verbano, con ulteriore aggravio della già complicata situazione in cui si trova l’Ospedale di Varese.
I laboratori di Luino e di Cittiglio devono continuare ad effettuare ogni tipo di analisi, poiché, in caso contrario, perderebbero, di fatto, il loro ruolo di veri e propri Ospedali, rischiando di trasformarsi, come denuncia il Sindacato, in cronicari.
Il problema non è ovviamente soltanto del Comune di Luino, ma riguarda tutto il territorio della Provincia di Varese a nord del capoluogo. Scrivo pertanto per conoscenza anche al Presidente della Comunità Montana del Verbano, affinché si faccia interprete immediatamente della volontà degli oltre trenta Comuni dell’area dei due Ospedali.
Mi scusi la franchezza, ma ritengo che l’Assessore alla Sanità della Regione Lombardia abbia il dovere, anche di fronte a situazioni difficili, di venire sul territorio a confrontarsi con gli Amministratori locali, i quali, tutti i giorni, sono interpellati dai loro cittadini su problemi delicati come quelli attinenti alla loro salute.
Non possiamo continuare ad avere un confronto soltanto con i vari Direttori delle Aziende Ospedaliere, ma pretendiamo un doveroso rispetto anche da Regione Lombardia che Lei rappresenta in ambito sanitario.
La invito pertanto a voler rivalutare il progetto dell’Azienda Ospedaliera di Varese e a riscontrare al più presto questa mia comunicazione.
Cordiali saluti.”