ROMA - Ospedali a misura di donna. Dal 2007 O.N.Da, Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna, premia gli ospedali italiani che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili, ponendo la paziente donna al centro delle cure. In Italia sono 230 gli ospedali premiati con il “Bollino rosa”.
Appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici, presenza di specialità medico-cliniche dedicate alle esigenze delle donne: sono questi i principali criteri di valutazione con cui sono stati scelti e premiati i 230 ospedali sul territorio nazionale.
Si legge su la Repubblica:
“Fra i punti di forza ci sono anche le offerte di servizi aggiuntivi che cambiano l’approccio con l’ospedale: dalla documentazione informativa multilingue alla mediazione culturale, dalla dieta personalizzata per particolari esigenze o motivi religiosi al servizio di assistenza sociale e servizi alberghieri convenzionati”
Tra i 230 ospedali che hanno ricevuto i bollini rosa, 12 hanno avuto anche una menzione speciale per aver ottenuto e mantenuto, dal 2007 a oggi, tre bollini: queste strutture sono distribuite in sole quattro regioni. Due i focus specifici inseriti quest’anno: uno sulla neonatologia e la nascita prematura e uno sulla sclerosi multipla, quest’ultima scelta in quanto patologia che colpisce particolarmente le donne (il rapporto e’ di due a uno rispetto alla popolazione maschile) e che ha un elevato impatto invalidante.
Sul sito di Onda sono visibili tutti gli ospedali premiati. Scrive la Repubblica:
“Scorrendo le diverse regioni è possibile capire qual è il posto più vicino a casa dove curarsi. Ogni centro contiene informazioni sui servizi clinici offerti. A 65 strutture è andato il massimo riconoscimento (3 bollini), 105 ne hanno ricevuti 2 e 60 uno, mentre menzione speciale è andata a 12 ospedali che dal 2007 a oggi hanno sempre ricevuto 3 bollini. I migliori risultati sono quelli della Lombardia, con 63 strutture premiate, seguono Veneto e Lazio, rispettivamente con 23 e 21 ospedali rosa”
Negli ultimi tempi si sono riscontrati ottimi risultati anche al sud, come ha spiegato Walter Ricciardi, presidente della commissione interdisciplinare che ha valutato le strutture, che a Repubblica ha detto:
“Ma oggi cominciano a esserci buoni dati anche al sud, quindi il Programma comincia ad avere una rappresentazione nazionale dl fenomeno”.
I bollini sono riferiti al biennio 2014-2015. Anche Roma ha avuto un ottimo risultato:
“Premiate anche le strutture della capitale. Cinque centri hanno ottenuto tre bollini: l’ospedale pediatrico Bambino Gesù, il Policlinico Umberto I, il Policlinico gemelli, l’istituto San Gallicano, il Policlinico Tor Vergata. Tre bollini e una menzione d’onore sono stati conferiti all’ospedale Sant’Anna di Torino.
“Si tratta di un marchio che standardizza servizi e attenzione alla salute della donna, tema che andrebbe inserito nella programmazione nazionale perché ci sono ancora deficit qualitativi e strutturali – spiega il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Sabrina De Camillis – . E chi ha il ‘bollino rosa’ potrebbe diventare struttura di riferimento per le buone prassi per tutti gli ospedali che puntino ad adeguarsi”. Anche perché, ha aggiunto la presidente della commissione Sanità del Senato, Emilia De Biasi, “lavorare sulla salute della donna può essere un modo per riconvertire l’intero Servizio sanitario. Si è parlato molto negli ultimi anni di sanità dal punto di vista economico, ma per avere una buona sanità bisogna riconvertire qualitativamente la spesa, guardando a più prevenzione, più ricerca e a un rapporto più stretto tra ospedali e i loro territori”. Ora l’obiettivo di O.n.da sarebbe quello di trasformare l’assegnazione dei bollini rosa “in un vero e proprio programma di certificazione”, cominciando magari a tratteggiare le caratteristiche fondamentali di un possibile ‘Ospedale della donna’ “.