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Di ritorno da una settimana in Austria mi sorge spontaneo fare delle osservazioni sui bambini e sui genitori.
Mi spiego, anzi parto dall’inizio.
Sono appena rientrata da una piccola, piccolissima, volata troppo in fretta, vacanza in Austria, dove alloggiavo in un albergo con altre persone, mi sembra ovvio. Osservavo, da lontano, i bambini presenti in albergo. Non erano molti, ma avevano tutti più o meno la stessa età, dai 4 ai 7 anni.
Quello che mi ha colpito quasi subito è stata l’autonomia dei bambini in sala da pranzo. All’entrata della sala era presente un tavolo con le verdure cotte e crude a buffet, i bambini si mettevano in fila vicino ai loro genitori e al loro turno si servivano da soli o venivano aiutati dai genitori. Poi molto piano e con molta attenzione si dirigevano al proprio tavolo, senza fare danni. Sono rimasta senza parole… La stessa cosa succedeva al mattino, il tavolo del buffet era ricco di cereali, diversi tipi di yogurt e frutta fresca. I bambini si preparavano da soli lo yogurt con i cereali che preferivano e andavano a sedersi.
Ho notato subito una certa indipendenza nei bambini, sia in quelli piccoli che in quelli un po’ più grandicelli. Ho pensato di fare un piccolissimo paragone.
Le mamme austriache sono molto diverse dalle mamme italiane? E i bambini?
Credo che una delle poche differenze stia nel come le mamme austriache si pongono nei confronti dei bambini.
Ho notato che se il bambino sta per piangere, purtroppo non parlo il tedesco quindi non so bene i motivi per cui un bambino tedesco si metta a piangere, ma presumo che sia un po’ come per i nostri bambini, quindi diciamo che il bambino sta per iniziare un capriccio, la mamma non si mette a discutere, si gira e va avanti a fare quello che stava facendo. Instaura il dialogo quando è necessario.
Poco prima di partire mi trovavo in un centro commerciale dove ho assistito ad una scena che mi ha lasciato senza parole, dalla scala mobile scendevano una mamma con in braccio il figlioletto e il papà che teneva per mano la bambina un po’ più grande, i bambini piangevano entrambi, il piccolo diceva che non voleva andare a casa e la grande urlava che non era giusto che andassero via. La mamma allora ha detto: ”Quando imparerete l’educazione resteremo qui!”. Ora mi ricollego ad un altro post dove dicevo “Se la mamma da del maleducato al figlio non si sta *insultando* da sola?”
I bambini non imparano l’educazione da soli, e non la imparano per osmosi. E’ molto difficile al giorno d’oggi insegnare l’educazione, soprattutto se pensiamo che nel mondo ce n’è davvero poca, quindi se non siamo educati noi adulti come possiamo pretendere che lo siano i bambini?
Sto divagando troppo. La mia osservazione nasce dall’aver visto come si pongono le mamme straniere con i loro figli. C’è una grandissima differenza che sta proprio nel sapere quando è il momento di discutere e quando no e anche nel crescere i bambini senza essere troppo ansiose.
Ho visto bambini che ordinavano da soli il latte con il cioccolato a colazione e che sceglievano dal menù cosa mangiare senza fare troppe storie e quando il piatto arrivava i bambini restavano seduti al tavolo fino all’ultimo boccone. Anche perché se ti alzi il piatto sparisce, l’ho provato anche io… Un sera mi sono alzata per andare a prendere altre verdure e quando sono tornata il mio piatto non c’era più… Sigh!
In un ristorante italiano il cameriere che porta i piatti deve fare lo slalom tra i bambini che giocano, prima di far portare via il piatto la mamma tenta con mille giochetti di far mangiare almeno la metà del contenuto al bambino.
La mia non vuole essere assolutamente una critica, ho fatto delle osservazioni durante la mia vacanza e ho fatto qualche piccolo paragone con quello che ho potuto vedere negli anni come educatrice e avendo frequentato e conosciuto tanti bambini.