Pianeti
Mercurio: : all’inizio del mese le condizioni sono ancora abbastanza favorevoli all’osservazione serale del pianeta, che tramonta circa un’ora dopo il sole. Il giorno 7 Mercurio raggiunge la massima elongazione (distanza angolare) dal Sole, oltre 27°. Tuttavia l’altezza del pianeta sull’orizzonte occidentale diminuisce costantemente per tutto il mese. Quindi Mercurio inevitabilmente finisce per confondersi tra le luci del crepuscolo serale fino a diventare inosservabile.
Venere : il mese di agosto di quest’anno ci offre, tra le luci del crepuscolo serale, uno spettacolo inusuale. Tre pianeti tra i più luminosi – Venere, Marte e Saturno – sono disposti a triangolo nella costellazione delle Vergine. Sono molto bassi sull’orizzonte occidentale, dove tramontano circa un’ora e mezza dopo il Sole, ma vale la pena osservarli per seguire l’evoluzione delle loro posizioni reciproche.
Marte : valgono le indicazioni relative a Venere. Per tutto il mese Marte sarà osservabile sull’orizzonte occidentale poco dopo il tramonto del Sole.
Giove : anticipando sempre più il proprio sorgere, il pianeta gigante diventa osservabile per quasi tutta la notte. In tarda serata è possibile quindi vederlo comparire sull’orizzonte a Est e man mano elevarsi verso Sud, dominando con il suo splendore la volta celeste estiva, essendo Venere ormai tramontato all’inizio della notte. Nel corso del mese Giove percorre un breve tratto della costellazione dei Pesci.
Saturno : anche per quanto riguarda Saturno si rimanda a quanto detto per Venere e Marte che lo accompagnano nella costellazione della Vergine.
Urano : il pianeta è osservabile per gran parte della notte. Come nei mesi precedenti le condizioni di osservabilità sono assolutamente identiche a quelle di Giove: la piccola distanza angolare tra i due pianeti si riduce ulteriormente giorno dopo giorno. Entrambi si trovano nella costellazione dei Pesci, non lontano dal confine con l’Acquario. La luminosità del pianeta è comunque al di sotto della soglia accessibile all'occhio nudo, pertanto per l’osservazione è necessario l'uso del telescopio.
Nettuno : il pianeta è osservabile per l’intera notte. Il giorno 20 infatti si trova all’opposizione, pertanto al tramontare del Sole il pianete sorge a oriente, culmina a Sud nelle ore centrali della notte e termina il suo percorso tramontando ad occidente quando è già l’alba. Come sempre, data la sua bassa luminosità, lo si può individuare solo con l'uso di un telescopio. Il pianeta il giorno 14 lascia la costellazione dell’Acquario e fa il suo ingresso nel Capricorno.
Plutone Il pianeta è osservabile per gran parte della notte. Plutone si trova nella costellazione del Sagittario, dove rimane tutto l’anno. Per la sua bassissima luminosità lo si può osservare solo con un telescopio di adeguata potenza.
Lo sciame meteorico delle Perseidi Le meteore dello sciame delle Perseidi sono i residui della disintegrazione progressiva della cometa Swift-Tuttle. Le piccole particelle, scontrandosi a gran velocità con l'atmosfera terrestre, danno luogo ad una scia luminosa. Il nome di "Perseidi" è determinato dalla posizione del "radiante", il punto sulla volta celeste dal quale provengono le meteore, situato nella costellazione del Perseo. La denominazione tradizionale di "Lacrime di San Lorenzo" deriva dal fatto che nel XIX secolo il massimo della loro frequenza avveniva il 10 agosto, giorno della ricorrenza del Santo: ai giorni nostri il massimo si è però spostato in avanti di circa due giorni. Il culmine di attività dello sciame quindi in genere ha luogo il giorno 12, quando la Terra nel suo percorso orbitale intercetta la parte più densa delle nubi di particelle. La possibilità di osservare un maggior numero di meteore si ha quando il radiante, e quindi la costellazione del Perseo, è più alto nel cielo, cosa che ad agosto avviene nella seconda parte della notte. In Italia il radiante diventa visibile intorno alle ore 22, dapprima basso sull'orizzonte nord-orientale, poi sempre più alto, fino all'alba.
Quest'anno l'osservazione delle Perseidi si presenta particolarmente favorevole, primo perchè il massimo accadrà per le nostre postazioni italiane nelle ore notturne e secondo perchè la Luna, non ancora al primo quarto (fase 12%), non porterà alcun disturbo col suo chiarore. Secondo le previsioni più attendibili il periodo di massima attività dello sciame meteorico si verificherà in particolare nella notte tra il 12 e il 13 agosto tra l’una le 5 del mattino. Vale comunque la pena tenere d’occhio il cielo dal 10 al 15 agosto, quando il numero delle Perseidi supera quello delle meteore sporadiche: la completa mancanza del disturbo lunare permetterà di compiere anche soddisfacenti sorveglianze visuali e fotografiche, dato che le Perseidi, specie al crescere della loro frequenza, sono particolarmente luminose e mostrano un’alta percentuale di persistenza delle scie. Le meteore sporadiche sono quelle che non appartengono ad uno degli sciami noti: hanno direzioni di provenienza casuali e quindi non presentano un radiante ben definito. In questi ultimi anni la corrente delle Perseidi si è leggermente spostata verso l'orbita della Terra per effetto della perturbazione gravitazionale di Giove, e ciò ha prodotto un aumento generale della frequenza delle meteore rispetto ai tassi (Tasso Orario Zenitale, in inglese Zenithal Hourly Rate: ZHR) di circa 80-90 meteore/ora mediamente rilevati dall'inizio di questo secolo. Come già constatato nel 2009, anche quest’anno le frequenze dovrebbero con molta probabilità essere nella notte del massimo ancora superiori alle 100 meteore/ora. Congiunzioni tra pianeti: Venere – Marte – Saturno Per tutto il mese sarà possibile seguire uno spettacolare incontro ravvicinato tre i tre pianeti, riuniti nella costellazione della Vergine. I tre corpi celesti saranno molto bassi sull’orizzonte, ma chi può godere di un cielo libero di ostacoli ad occidente potrà ammirare un susseguirsi di congiunzioni planetarie. Dato che lo spostamento di Saturno rispetto alle stelle è quasi impercettibile, mentre la velocità relativa di Marte e ancora di più quella di Venere è sensibilmente superiore, nel corso del mese si verifica il “sorpasso” dei due pianeti più veloci. CostellazioniIn una notte senza Luna, attendiamo lo spengersi delle ultime luci del crepuscolo e volgiamo lo sguardo verso Sud. Ci troviamo nel Sagittario, costellazione che occupa la zona della volta celeste nella quale è situato il centro della nostra galassia, la Via Lattea. Da quell'area si origina un fiume di stelle che si estende tutto intorno a noi e che possiamo seguire alzando lo sguardo e andando in alto e verso sinistra, attraverso il Triangolo Estivo - ovvero le costellazioni dell'Aquila, della Lira e del Cigno. Se già ad occhio nudo possiamo apprezzare e intuire l'immensità del disco di stelle in cui siamo immersi, con un binocolo il numero di astri visibili è incalcolabile, e innumerevoli sono le nebulose e gli ammassi stellari che si possono scorgere. Con un telescopio possiamo poi trovare una vera miniera di oggetti del cielo, splendidi soggetti per gli appassionati di astrofotografia. Rimanendo lungo la fascia zodiacale, nelle prime ore della sera c'è ancora tempo per riconoscere le costellazioni della Bilancia e dello Scorpione che si avviano al tramonto verso occidente; a Sud - Est troviamo invece il Capricorno e l'Acquario, costellazioni relativamente grandi ma prive di stelle brillanti e difficilmente riconoscibili senza l'ausilio di una carta del cielo. A Nord-Ovest la brillante stella Arturo contende a Vega il primato di astro più luminoso: essa fa parte del Bootes, dall'inconfondibile forma ad aquilone. Alla sua sinistra, la piccola costellazione della Corona Boreale. Vega, che già sappiamo riconoscere come uno dei vertici del Triangolo Estivo, insieme a Deneb e Altair, nelle prima parte della notte si trova prossima allo Zenit, proprio sopra le nostre teste, e costituisce un buon punto di riferimento per proseguire il riconoscimento delle altre costellazioni. Partendo da Vega e spostandoci verso Ovest possiamo individuare la costellazione di Ercole; più in basso, tra Vega e Antares (la stella più luminosa dello Scorpione) situata l'ampia ma poco appariscente costellazione dell'Ofiuco. Ancora nei pressi del Triangolo Estivo, in particolare nelle notti non disturbate dalla luce della Luna, possiamo cimentarci nel riconoscimento delle costellazioni minori, come la Freccia - tra il Cigno e l'Aquila - o il Delfino, facilmente individuabile per la sua forma a rombo. In direzione Nord, la Stella Polare è come sempre al centro della famiglia delle Costellazioni Circumpolari. L'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore sono accompagnate, procedendo in senso antiorario, dal Dragone, da Cefeo e, con la caratteristica forma a "W", da Cassiopea. Infine a Est vedremo sorgere il grande quadrilatero di Pegaso, seguito da Andromeda e Perseo, che ritroveremo protagonisti dei cieli autunnali. Ricordiamo che nel Perseo si trova il "radiante" dello sciame di meteore detto appunto delle "Perseidi".
mappa centrata su Ancona per il giorno 15 agosto 2010 (clicca sull'immagine per una versione ingrandita)
(*) Lo Zenit è il punto più alto della sfera celeste, proprio sopra la nostra testa: per la definizione geometrica è il punto di intersezione tra la retta verticale passante dal punto di osservazione e la sfera celeste. (**) L'eclittica è il percorso apparente del Sole nell'arco dell'anno lungo la volta celeste; geometricamente, è l'intersezione tra quest'ultima e il piano dell'orbita terrestre.
fonte: Unione Astrofili Italiani (sito web)