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Ottava Fase.

Da Johnbrunosaid
Non mi sarei mai aspettato di sentire cantare gli uccelli all'1.20 della notte.
Non mi sarei mai aspettato che potesse accadere tutto ciò.
Qui nessuno mi chiede nulla. Nessuno fa domande.
Rido, rido , rido.
Finalmente ho trovato il silenzio, la mia mente è in pace con se stessa.
La rabbia è riuscita a ripurirla, la rabbia che pensavo fosse il lato da nascondere.
Sono libero di ringhiare, di colpire, di aggredire senza pietà ma senza fare vittime.
E senza ferire. Ferire profondamente...
Nuovamente gli uccelli si fanno sentire, si chiamano da albero ad albero.
Sono uno stormo. Danzano nel cielo che riflette lo stupido benessere
che non ti da scampo.
Inutile dormire in una notte come questa, non serve.
Conviene viverla tutta, non perdersi un secondo e ascoltare, sentire le gocce nel mio petto, cavo, ampio più che mai...
e attendere che si riempia, che raggiunga il colmo.
E poi fuori, fuori di me....tutto.

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