Complici il filosofo Emanuele Severino e Roberto D’Agostino, a Ottoemezzo sabato in onda su La7 si parla di retroscena del potere. Un argomento importante per la filosofia e per il cliccatissimo sito Dagospia, che si occupa proprio a detta del suo autore, ” del tempo che trasforma il pettegolezzo in storia e non si fa storia senza cronaca.“
La storia, dunque è solo un punto di vista, raccontato spesso, dai vincitori. Ma allora dove sta la verità? La storia è una convenzione?
La storia non è il regno della verità, perchè è impossibile cercare la verità assoluta, diciamo che credere nella storia diviene un atto di fede. La storia è in mano al potere che per sopravvivere ne occulta le intenzioni. Il potere è frutto di ingegno e astuzia. Questo vuol dire che l’impotente

Dunque la destinazione della tecnologia è il dominio. Non c’è più la preoccupazione di salvare i valori.
Un mondo veloce, dove i due cadaveri sono la televisione e i giornali, non più artefici dell’informazione, oggi sostituiti, perchè l’uomo moderno non attende più di leggere, va su internet. Tutto è su internet. Tutto scorre e non si ferma.
Renzi, Monti o Grillo sono fenomeni interessanti ma temporanei, politici obsoleti che rispecchiano la crisi dei valori occidentali. La crisi è legata

L’unico potere che resiste nel tempo è quello della Chiesa, che è rimasta in testa. ” Se c’è una cosa che è viva e lotta insieme a noi – dice D’Agostino – è la Chiesa, la recente canonizzazione dei due Papi, era una scusa, uno spettacolo di potere. E questo Papa sa come mettere in scena la comunicazione. L’unica vera monarchia operante in occidente è il Vaticano, ma con Bergoglio è dinamica”.







