La trama (con parole mie): Laine, fin da bambina, è affascinata dall'utilizzo di una tavola ouija, che permette, per gioco o suggestione, di mettersi in contatto con il mondo degli spiriti e fare domande che riguardino questa realtà e quell'altra.
Quando, una volta cresciuta, la sua migliore amica commette apparentemente suicidio dopo aver trovato lo stesso tipo di misteriosa tavola in soffitta, la ragazza decide di indagare, coinvolgendo la sorella minore e le persone a loro più vicine.
Il loro dialogo con l'aldilà, però, sarà turbato da inquietanti e pericolose presenze che paiono aver trovato rifugio nella dimora della defunta Doris, e che si preparano a rivelare una storia antica e terribile di madri, figlie e morte.
Riusciranno i ragazzi a sopravvivere?
Una delle più grandi piaghe che ho vissuto da spettatore lo scorso anno è stata, senza dubbio, la Blog War incrociata tra Cinema Teen e Cinema Action disputata come di consueto con il mio rivale di sempre, Cannibal Kid: per quanto si trattasse di recuperi, i titoli da lui imposti nell'agghiacciante lista propinatami sono stati tra i più indigesti del duemilaquattordici - almeno nella loro maggior parte -, schegge impazzite in grado di trasformare qualsiasi visione teen futura del sottoscritto in una sorta di incubo, almeno sulla carta.
A ridosso del Natale negli States e per festeggiare l'inizio del nuovo anno qui da noi, è giunto in sala Ouija, titolo ispirato nientemeno che da un gioco da tavolo - un pò come accadde per il tamarrissimo G. I. Joe, guilty pleasure del sottoscritto legato a doppio filo ai soldatini che furoreggiavano negli anni ottanta - e girato nel pieno rispetto di tutte le connotazioni horror/teen che furoreggiavano proprio un trentennio fa: peccato che, nonostante le buone premesse - spiriti maligni, atmosfera eighties, la speranza di almeno un paio di salti sulla sedia - il lavoro imbarazzante di Stiles White si sia rivelato degno delle peggiori selezioni del mio antagonista.
Non solo, infatti, in casa Ford ci si è trovati di fronte ad una sceneggiatura scritta con i piedi da un qualche primate tra i meno dotati del pianeta - ed infarcita dai purtroppo sempre più diffusi buchi di logica che il genere regala, come mostrare, peraltro nella scena migliore della pellicola, Doris impiccata con le lucine che addobbavano la sua camera e, nel passaggio appena successivo, mostrare le stesse ancora ben attaccate alle pareti -, ma la scarsa empatia con protagonisti e gli spiriti che li minacciano ed una totale mancanza di una qualsivoglia tensione - e ho scritto tensione, non spavento, badate bene -, unite ad un ritmo che è stato in grado di trasformare l'ora e venti appena accennata di durata in una vera e propria maratona per le palpebre rendono di fatto Ouija uno dei candidati più importanti al Ford Award dedicato al peggio del duemilaquindici già in questa prima metà di gennaio.
A prescindere, comunque, dal risultato qualitativamente pessimo di questa robetta, la cosa che più indispettisce, in questi casi, è che i post legati a titoli di questa risma finiscono senza ombra di dubbio i più difficili da costruire e da scrivere: sotto molti aspetti, infatti, demolire o scagliarsi contro un film che ci ha sconvolto o fatto incazzare è tremendamente più facile che sparare sulla croce rossa con sottospecie di tentativi come questo.
In un certo senso, la stessa visione è stata emblematica: inizio goliardico, con prese per il culo e frecciate all'indirizzo del regista e del prodotto da parte degli occupanti di casa Ford, parte centrale al limite del coma, nel corso della quale più volte si è finito per interrogare la coscienza rispetto al perchè diavolo non si fosse già sotto le coperte, ed un finale che, più che un'escalation, è stato di fatto una liberazione.
E non da uno spirito, una visione o chissà cos'altro, ma da un certo tipo di Cinema che non solo non funziona, ma non ha mai e poi mai avuto gran fortuna: quello palesemente brutto.
MrFord
"With the lights out, it's less dangerous
here we are now, entertain usI feel stupid and contagious
here we are now, entertain us."
Nirvana - "Smells like teen spirit" -