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Out /Non solo Africa / La Consolata in Mongolia

Creato il 26 giugno 2012 da Marianna06

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Una parrocchia torinese in Mongolia. Così titola” La Voce del Popolo”, il  settimanale della diocesi subalpina, diretto da Marco Bonatti.

E questa,di questi tempi, è  proprio una bellissima notizia.

Infatti, una settimana prima della festa de La Consolata di quest’anno, nella lontanissima Arvaiheer, nella prefettura di Ulaan –baatar, in pieno territorio desertico, abitato da pastori mongoli, è nata in tenda (ger) la prima parrocchia locale, retta dai “nostri” Missionari della Consolata.

Parroco è il giovane missionario piemontese, p. Giorgio Marengo( nuove leve), un apostolo tutto entusiasmo e fattività, collaborato dall’altrettanto giovane e  molto impegnata suor Lucia Bartolomasi, che ebbi occasione di conoscere alcuni anni fa, ancora novizia, ad un convegno giovanile per i giovani di tutta Italia, organizzato appunto a Torino, nella casa dei missionari, in corso Ferrucci.

La presenza dei missionari della Consolata in Mongolia risale all’anno 2003, dove il gruppo si stabilì inizialmente nella capitale, in attesa di una sistemazione più idonea al proprio compito di evangelizzazione.

Nel 2006 ci fu poi  la scelta di Arvaiheer.

Oggi,dopo nemmeno dieci anni di permanenza in Mongolia, il terreno arato e i semi gettati hanno cominciato a dare i loro primi frutti in un contesto che definire  complesso è il meno.

Ma è tutto qui il “bello” della sfida missionaria, in ogni luogo e in ogni tempo.

Lo è stato in Africa, più di cento anni fa, lo è stato in America Latina e lo è anche in Asia, attualmente.

I missionari della Consolata in Asia sono presenti, per altro,  da alcuni anni anche in Corea del sud e con buoni risultati , nonostante le difficoltà iniziali della lingua e della diversità culturale, in quanto la popolazione locale, una volta conosciutili, si è mostrata poi gradualmente accogliente e generosa, mettendoli a proprio agio.

E lo stesso sta accadendo adesso ad Arvaiheer.

Infatti, c’è da dire, che gli attori della “missione”, quando sono autentici missionari, sono terribilmente contagiosi.

Mi risuonano ancora le parole di suor Lucia al convegno giovanile, una ragazza semplice ma fortemente empatica, che non avrebbe avuto difficoltà alcuna a coinvolgere chiunque nell’impegno missionario.

Infatti non ho mai dimenticato la sua persona. E sopratutto la serietà senza enfasi quando spiegava il significato della sua scelta di religiosa consacrata.

A lei,a suor Lucia, e a p.Giorgio Marengo e a tutti gli altri, che li collaborano,ricordandoli nella preghiera,  auguro ogni bene e “buona” missione sotto la protezione della Consolata, che è madre di tutti.

 

   Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 Nella foto in basso il nuovo parroco di Arvaiheer

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