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Outing and politically incorrect

Creato il 24 settembre 2011 da Simonetta Frongia
http://listaouting.wordpress.com/
Outing and politically incorrect
Ieri listaouting, un blog di hacker alle 10:00 in punto pubblica questa lista:
1.   FERDINANDO ADORNATO2.   MARIO BACCINI3.   PAOLO BONAIUTI4.   ROBERTO CALDEROLI5.   MASSIMO CORSARO6.   ROBERTO FORMIGONI7.   MAURIZIO GASPARRI8.   GIANNI LETTA9.   MARCO MILANESE10. LUCA VOLONTE’ La lista dei "Presunti" omosessuali presenti al parlamento, guardacaso tutti di centro-destra e che in comune hanno il fatto di aver votato tutti contro la legge sull'omofobia. Gli hacker promettono di pubblicare a breve un elenco piu' lungo nel quale compariranno anche i nomi di molti sacerdoti. secondo questo movimento i politici della lista sarebbero gay ma, proprio per nascondere la propria omosessualita', in pubblico e nell'esercizio delle loro funzioni, assumerebbero addirittura comportamenti omofobi.
Col nome di outing il movimento di liberazione omosessuale statunitense ha indicato la pratica politica di rivelare pubblicamente, per ritorsione, l'omosessualità di alcune persone segretamente omosessuali, le quali attaccano pubblicamente l'omosessualità. In Italia spesso viene impropriamente usato per indicare invece qualcuno che ha fatto questa rivelazione su se stesso (propriamente coming out, ma anche outing oneself, "auto-outing").Col nome di outing il movimento di liberazione omosessuale statunitense ha indicato la pratica politica di rivelare pubblicamente, per ritorsione, l'omosessualità di alcune persone segretamente omosessuali, le quali attaccano pubblicamente l'omosessualità. In Italia spesso viene impropriamente usato per indicare invece qualcuno che ha fatto questa rivelazione su se stesso (propriamente coming out, ma anche outing oneself, "auto-outing").
Ecco le reazioni, secondo AdnKronos
I diretti interessati però non sono rimasti sconvolti e anzi hanno accolto l'iniziativa con un certo divertimento. Maurizio Gasparri commenta ridendo quello che sembra lo 'scherzo d'aprile' di fine estate: "Ho letto divertito di essere stato incluso da un sito internet in una lista di gay insospettabili e ho osservato il dibattito che ne e' scaturito. Forse per trarre vantaggio dal politically correct sarebbe stato giusto accreditare la notizia che e' palesemente falsa. Ma le risate di amiche e amici mi hanno convinto che provarci sarebbe inutile perche' proprio non mi ci vedono in quel ruolo e allora, pur con rispetto verso tutti, devo ammettere di essere un banale e convinto eterossessuale".
"Credo che questo signore sia un co... che vuole farsi un po' di pubblicita' e purtroppo c'e' riuscito" commenta Mario Baccini, il cui nome figura nella lista pubblicata online. "Io l'ho presa a ridere, che devo fare? Istituiro' un comitato per la tutela del mascolinita', una raccolta firme affinche' l'Unesco mi riconosca come maschio patrimonio dell'umanita'...".
Ironico anche il commento di Massimo Corsaro, vice presidente vicario del Pdl alla Camera. "Mi era giunta notizia che il mio nome sarebbe stato strumentalmente inserito in un elenco infamante. Per un attimo ho temuto che mi inserissero in quello degli interisti occulti. Tutto sommato meglio cosi'...".
Per il ministro per le Pari opportunita', Mara Carfagna, la 'pseudo' lista è "una bufala, cinica e violenta: diffamazione gratuita che non aiuta certo la causa della lotta contro l'omofobia, anzi, fomenta l'intolleranza e, quindi, la violenza. Il ricorso all'idea di 'lista', poi, riporta alla nostra memoria orrori del passato che non si ripeteranno. Tutti coloro che si battono per il rispetto degli omosessuali e dei loro diritti oggi condannano questa iniziativa ritenendola discriminatoria, sbagliata e controproducente".
L'iniziativa ha sollevato molte critiche anche fra le associazioni gay. Per Arcigay si tratta di "una pagina da operetta: la strombazzatissima lista di politici gay omofobi non presenta nessuna prova, nessun dossier, nessuna fonte verificata o verificabile" sottolinea il presidente nazionale dell'associazione gay, Paolo Patane'. "Alcuni dei nomi sono chiacchierati e - continua in una nota - di bocca in bocca, corre la presunzione della loro omosessualita'. L'operazione cosi' conclusa non ha alcun valore - conclude - ma solo il ridicolo della sua inconsistenza e il cinismo con cui ha giocato sulla stanchezza delle persone lgbt".
"In una situazione come quella che stiamo passando in Italia la pubblicazione della lista dei politici gay non fa bene al movimento - dice Imma Battaglia, fondatrice di Gay Project -. La mancanza di prove e' controproducente e Aurelio Mancuso avrebbe dovuto, essendo venuto a conoscenza di questo fare tutto il possibile per fermare la diffusione online, cosa che non ha fatto". Mancuso, esponente della comunita' gay italiana, replica alle accuse e sottolinea come buona parte degli esponenti di spicco del movimento omosessuale non si siano accorti che la gran parte della base e' favorevole all'iniziativa del gruppo di hacker di 'listaouting'."Non posso fermare qualcosa che e' partito e si e' evoluto autonomamente". L'inopportunita' dell'iniziativa, per Imma Battaglia e' dovuta innanzitutto ''all'arretratezza del sistema-Italia su queste questioni in quanto su questi argomenti gli italiani non sono disposti ad indignarsi come succede negli Stati Uniti". La lista anzi avrebbe anche un effetto negativo poiche' "distrae dalle campagne che il movimento sta lanciando per adeguare il nostro paese agli standard europei per i diritti civili". Per Mancuso, leader storico del movimento gay, tutta la campagna critica contro la pubblicazione della lista denota invece come, nonostante la firma dell'Italia al Trattato di Lisbona, "ci sia sotto sotto ancora un giudizio leggermente negativo attorno al termine omosessuale. Il ricorso all'outing - continua - e' una pratica estrema e certamente sarebbe stato meglio agire all'americana, a viso aperto e fornendo prove, ma se si e' agito in questo modo - conclude - non e' certo colpa degli internauti ma della debolezza del movimento".
Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, parla di "outing all'amatriciana. Ci auguriamo non ci sia un ulteriore inasprimento della contrapposizione sul tema dei diritti delle persone omosessuali e transessuali".
Anche sul web però i commenti sono perlopiù negativi: in mancanza di prove evidenti, gli internauti bollano l'iniziativa come gossip da bar. E sulla pagina Facebook di Ign/Adnkronos un utente dice: "Vogliamo la lista dei 10 parlamentari onesti". E giù applausi. Angela scrive: "Il diritto di scelta rientra nei diritti umani, il privilegio di qualsiasi persona, famosa o meno, di scegliere se rivelare pubblicamente la propria sessualità o preferire discrezione. Costringere qualcuno ad un coming out imposto è a mio avviso una violazione dei diritti umani. Ricorrendo a mezzi come questi che sanno di gogna, la comunità LGTB non sarà mai in grado di arrivare a guadagnare il rispetto che merita, il rischio è di ottenere più discriminazione, più intolleranza, come un serpente che si morde la coda. Non tutti adorano i coming out in piazza con la banda e i fuochi d'artificio. Ogni situazione personale è diversa dall'altra e merita di essere rispettata".
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Tutti-contro-la-lista-dei-politici-gay-Anche-il-web-non-apprezza-lo-scherzo_312479213425.html
Io sinceramente sarei più d'accordo per la pubblicazione dei 10 parlamentari onesti poichè se un politico, un medico, un operaio fa il proprio lavoro in modo onesto e con responsabilità poco mi importa poi dei loro affari di letto sia che siano etero o gay. Nessuno quando mi chiede chi sono si informa poi se sono etero od omo. Nella carta d'identità qualcuno lo richiede? E' così fondamentale?


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