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P0NTE MELFA, tra antico e moderno, tra sacro e profano

Creato il 26 gennaio 2014 da Salvatore Ruggiero @sally57

P0NTE MELFA, tra antico e moderno, tra sacro e profano
Stamattina (22 Gennaio 2014)
sono in Val di Comino, una delle valli paesaggisticamente più belle della Ciociaria Felix. Ed anche una di quelle più ricche di storia e di cultura. La valle è immensa, piena d'erba, alberi e piante, davvero rigogliosa. Sembra un catino verde. Contornata da una corona di alte montagne. D'inverno, fino a primavera inoltrata, sono piene di neve. Come oggiLa vallata è attraversata dal fiume Melfa e disseminata di abitazioni di nuova costruzione e di antichi paesini, almeno una dozzina, che sembrano sparsi a terra casualmente come i grani di un rosario rotto. Atina, Alvito, Casalattico, Gallinaro, San Donato Val di Comino, Settefrati, Picinisco; San Biagio Saracinisco, Casalvieri, Vicalvi, Posta Fibreno, Ponte Melfa.
Ponte Melfa è la mia meta, ci arrivo n una mattinata uggiosa, c'è molta umidità ma per fortuna non c'è nebbia sulla 630, a tratti un timido sole fa capolino tra le nuvole spesse
Fa molto freddo, ma tutto sommato è sopportabile, specie se ti muovi a piedi ed io, che non ho molto tempo, devo muovermi a piedi e velocemente per vedere il più possibile
P0NTE MELFA, tra antico e moderno, tra sacro e profano
Parcheggio la macchina proprio a metà del decumano principale del paese, non si paga, la prima buona notizia, si può sostare un ora, per me sarà più che sufficiente
P0NTE MELFA, tra antico e moderno, tra sacro e profanoPercorro a ritroso la strada che ho appena fatto in macchina, mi dirigo verso la rotonda coi capitelli romani dalla quale provengo, un km o poco più
P0NTE MELFA, tra antico e moderno, tra sacro e profano
passo sul ponte sul fiume che da il nome alla nuova cittadina, proprio al centro del greto, vicino a una piccola cateratta, scorgo - è appena visibile - uno splendido esemplare di germano reale, che da come strilla pare molto nervoso
P0NTE MELFA, tra antico e moderno, tra sacro e profano
 Vado a fotografare quello che resta di un'antica tomba romana, la cittadina è di nuova costruzione ma sorge su un territorio che molti dicono urbanizzato molto prima della stessa nascita di Roma
La grande quantità di mura ciclopiche, di vestigia antiche e di tombe pre-romane (ne sono state scoperte e censite 22) pare confermare questa impenativa tesi
P0NTE MELFA, tra antico e moderno, tra sacro e profano
La leggenda narra che Atina sia una delle 5 città (penta-poli) della Ciciaria (con Anagni, Arce, Arpino ed Alatri)  fondate da saturno, in fuga dall'Olimpo, con l'aiuto di Giano, che prima lo nascose poi lo ospitò nel Lazio
Nelle fondamenta della tomba (meglio, di quello che resta) pare siano ancora conservati i resti mortali di una antichissima principessa aurunca
Una signora che abita in fondo al vicolo si ferma spontaneamente a parlare con me mentre scatto qualche foto e mi spiega che il tempio originariamente era formato da quattro enormi plindi uguali a quello che resta in piedi, ricoperti da lastre di travertino di Tivoli grezzo e mi fa pure notare l'asta di ferro arruginito con le coppiglie di vetro verde per i fili dela prima rete di elettricità pubblica che sbuca da un lato sulla sua sommità
L'incuria e la distruzione delle vetigia antiche e del nostro sterminato patrimonio artistico e archeologico non è cosa di oggi
P0NTE MELFA, tra antico e moderno, tra sacro e profano
Un signore un pò malmesso,in eskimo e camicia scozzese, con un bastone da passeggio in mano -lobrandisce come una clava - mi si avvicina minacciosoe sospettoso, si è autoproclamatocustode del sitoe quandovede qualcunoche si avvicina troppo, lui locaccia facendoil mastino, dice che più di uno, in passato, ha portatovia pietre e reperti dal muroper ricordo

Prima di andare via e di rincasare anche la donna aggiunge un ultimo aneddoto,con una punta d'orgoglio, dice che durante l'ultima scossa di terremoto (quì sono molto frequenti)la colonna ha oscillatopericolosamente per qualche lungo secondoe, alla fine, si è assestata nella posizione originaria, quasi miracolosamente, senza perdere un solopezzoDel resto siamo a due passi dal bambinello e dalla madonna (di Canneto) e quì sono tutti devoti
P0NTE MELFA, tra antico e moderno, tra sacro e profano
P0NTE MELFA, tra antico e moderno, tra sacro e profano
P0NTE MELFA, tra antico e moderno, tra sacro e profano

All'altrolato della piazza il più bieco degli stereotipi ciociari, la fontanella di marmo sovrastata dalla cannata, anch'essa di marmo


P0NTE MELFA, tra antico e moderno, tra sacro e profano
E per non farci mancare niente - siamo o non siamo in provincia di Frosinone -il manifestodi un eventoconsiderevolmente importante, la marchetta dell'attore di fiction tv Rai Gabriel Garko in una delle tante discoteche della zona
P0NTE MELFA, tra antico e moderno, tra sacro e profano
L'edificio che ospita l'ufficio postale è la cosa più brutta di Ponte Melfa
P0NTE MELFA, tra antico e moderno, tra sacro e profano
Nell'unica piazza del centro, poco lontanoda dove ho lasciatola mia macchina, al crocevia per la Madonna di Cannetoe per la strada che porta al Bambino Gesù di Gallinaro, c'è l'immancabile agenzia della Banca Popolare del Cassinate (in tutto il cassinate ce n'è una in ogni paese) la banca della famiglia Formisano, pubblicizzata enfaticamente come la banca che fa anche cultura,cercano di dimostrarlo con un colorato calendario di eventi che sta attaccatosul muro affianco all'ingresso, a futura memoria P0NTE MELFA, tra antico e moderno, tra sacro e profano

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